La meccanica come metodo di manipolazione della materia, disciplina da sempre riservata ai chimici. È quanto propone un gruppo di ricercatori della University of Illinois di Urbana-Champaign (Usa) in un articolo pubblicato su Nature. Secondo gli scienziati statunitensi, già inventori della cosiddetta plastica autoriparante, impiegando delle forze meccaniche è possibile influenzare in modo guidato l’andamento delle reazioni chimiche, dando vita a prodotti finali non ottenibili con metodi tradizionali.
Sfruttando infatti l’energia prodotta da forze di tipo meccanico sarebbe possibili agire direttamente all’interno delle molecole, modificando i legami chimici per produrre il risultato richiesto. La tecnica impiegata fa uso di particolari molecole attivabili meccanicamente, detti meccanofori, inseriti nel centro di lunghe catene polimeriche.
Successivamente, queste catene possono essere allungate in direzioni opposte per mezzo di tecniche di cavitazione a ultrasuoni, che sottopongono i meccanofori a una sorta di tiro alla fune. In questo modo, la reazione chimica può prendere uno dei due percorsi, che possono essere scelti in modo controllato, applicando delle forze meccaniche ai meccanofori. Tra le potenziali applicazioni, i ricercatori pensano alla possibilità di creare materiali in grado di autoripararsi o comunque indicare il loro danneggiamento.
L’impiego di forze meccaniche migliorerebbe gli attuali metodi di autoriparazione, tipicamente chimici, che non garantiscono la completa riuscita del processo né sono immuni da effetti collaterali. (m.cap.)
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