Categorie: SaluteSocietà

Non cercatelo: il punto G non esiste

L’area di maggior piacere sessuale nelle donne non è il controverso punto G o punto Gräfenberg, ma una struttura anatomica complessa che comprende clitoride, uretra e parete vaginale anteriore, denominata complesso Cuv. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori coordinati da Emmanuele A. Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia presso l’Università Tor Vergata di Roma, in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Reviews Urology.

L’utilizzo delle moderne tecniche di imaging ha permesso ai ricercatori di studiare accuratamente le interazioni tra le diverse regioni dell’apparato riproduttivo e urinario femminile durante il rapporto sessuale e la masturbazione. È così emersa la natura altamente dinamica e attiva dell’intero complesso Cuv, mentre non è stata rilevata alcuna struttura riconducibile al leggendario punto G. Secondo gli autori, l’orgasmo femminile che si verifica durante la penetrazione risulterebbe dalla stimolazione adeguata di diverse regioni del complesso, in comunicazione l’una con l’altra, e non di una singola zona.

Una corretta conoscenza del funzionamento dell’apparato riproduttivo femminile è essenziale per evitare di danneggiarlo durante operazioni chirurgiche e compromettere così il piacere sessuale, sostengono gli autori. Ma Paolo Scollo, Presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), tiene a precisare che “tutti gli interventi che svolgiamo in sala operatoria sono eseguiti sempre dietro un’indicazione medica precisa. Se ricorriamo al bisturi lo facciamo solo quando è strettamente necessario e non ovviamente per uno sfizio. Il nostro unico obiettivo è salvaguardare il benessere e la salute delle donne”.

Riferimenti: Nature Urology doi:10.1038/nrurol.2014.193

Credits immagine: Noemí León Albert/Flickr

Giulia Carosi

Dopo una laurea in Psicologia conseguita alla Sapienza Università di Roma abbandona l’idea di fare la ricercatrice per studiare un po’ di tutto e non tutto su poco. Si iscrive al Master in Comunicazione della Scienza della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste per imparare a raccontarlo.

 

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