Categorie: Spazio

O3b, i nuovi satelliti per le telecomunicazioni

I primi satelliti della costellazione O3b sono pronti a partire. Dopo il rinvio del lancio previsto per ieri dalla base della Guyana Francese, a bordo del lanciatore Sojuz, per condizioni meteo avverse, stasera, salvo imprevisti, i quattro satelliti della O3b Networks lasceranno la Terra diretti verso lo Spazio (qui l’evento in streaming, previsto per le nostre 20:54). Pronti a rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni, assicurano gli ideatori del progetto. Ecco perché. 

O3b sta per “other 3 billion”, ovvero altri tre miliardi, a indicare il numero di persone dei mercati emergenti e con limitate capacità di connessione che potranno beneficiare nei prossimi anni di nuove e più potenti sistemi di telecomunicazioni. Anche grazie ai servizi della costellazione O3b: una rete (che dovrebbe arricchirsi a seguire di altri componenti con i prossimi lanci, fino a 24) che “combina la portata dei satelliti con la velocità della fibra”, pensata per gestire il traffico voce e dati per gli operatori di telefonia mobile e i fornitori di servizi Internet. Il network opererà nelle alte frequenze della Ka bande sarà in grado di coprire la zona compresa entro 45 gradi di latitudine a Nord e Sud dell’equatore (un’area che comprende mercati emergenti e zone con problemi di connessione come Africa, Asia Pacifica, America Latina e Medio Oriente). 

Il vero punto rivoluzionario della costellazione però – che dovrebbe diventare operativa quando il numero di satelliti salirà a otto, come previsto per la fine dell’anno – non sarà tanto la tecnologia quanto il posizionamento dei suoi componenti. Rispetto ai tradizionali satelliti geosincroni, che si trovano a circa 36 mila km dalla Terra, infatti quelli della rete O3b verranno posizionati più vicino al nostro pianeta, ad appena 8mila chilometri. 

Questo significa che il tempo di trasmissione dei dati subisce un ritardo molto minore rispetto a quanto si avrebbe sfruttando i satelliti geosincroni (130 millisecondi contro i circa 600 millisecondi per uno scambio di dati tra le parti coinvolte), come spiega alla Bbc Steve Collar, Ceo della O3b Networks: “Se siete su Internet e siete alla ricerca di un sito, e se le risposte sono lente, questo influenza il vostro comportamento. Potrete interrompere l’uso del servizio. Noi volevamo risolvere questi problemi e l’unico modo per risolverli è quello di portare i satelliti più vicini alla Terra”. Inoltre, spiegano dalla O3b Network, l’orbita a 8000 km è libera da altre strumentazioni, permettendo all’azienda di progettare l’arrivo di altri satelliti con l’aumento delle richieste per il servizio.

Via: Wired.it

Credits immagine: O3b Networks via Wired.co.uk

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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