Una varietà di cotone transgenico illegale viene coltivata su 10 mila ettari di terreno in una località vicino Gujarat, in India. Lo ha denunciato il comitato d’approvazione per l’Ingegneria Genetica (Geac) del Ministero dell’Ambiente indiano, che si occupa di autorizzare la coltivazione di piante geneticamente modificate. La notizia ha sollevato seri dubbi sulla possibilità di regolamentare l’introduzione di Ogm nei paesi in via di sviluppo. A scoprire la coltivazione è stato un gruppo di ricercatori del Maharastra Hybrid Seed Company Limited (Mahyco), una società di cui la multinazionale americana Monsanto detiene il 26 per cento delle azioni, che ha sede a Mumbai. La Mahyco, che sta aspettando a sua volta l’autorizzazione per coltivare una pianta transgenica dalle proprietà simili a quella illegale, ha chiesto all’authority un intervento immediato: la società non solo detiene il brevetto sul gene del batterio Bacillus thuringiensis che codifica la proteina per rendere il cotone resistente ad alcuni parassiti ma ha anche già speso circa 16 miliardi per la sua commercializzazione. Secondo le indiscrezioni, per produrre il cotone illegale sarebbero stati utilizzati dei semi acquistati negli Stati Uniti e poi incrociati con una varietà indiana. (p.c.)
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