Categorie: Fisica e Matematica

Previsioni del traffico

Che c’entra un gruppo di fisici con lo studio del traffico del centro di Rimini? C’entra eccome, secondo Bruno Giorgini del gruppo di Fisica dei sistemi complessi dell’Università di Bologna. Che nel corso del convegno “La fisica della città”, il 3 febbraio scorso a Bologna, ha presentato con i suoi colleghi Mobilis, un “sistema virtuale per la mobilità sostenibile” progettato in collaborazione con gli urbanisti del Politecnico di Milano guidati da Sandra Bonfiglioli, e i sociologi dell’Università Milano-Bicocca del gruppo di Guido Martinetti.Mobilis si basa su un modello fisico/matematico, che integra una mappatura dettagliata di una città, dati sul trasporto pubblico e su quello privato, e informazioni sulle abitudini sociali dei suoi abitanti, per prevedere come la mobilità si modifica in risposta a diversi cambiamenti. L’obiettivo è progettare una mobilità sostenibile: “sostenibile non solo perché ha bassi livelli di inquinamento”, precisa Giorgini, “ma anche perché diversi mezzi di trasporto concorrono a una mobilità comoda, fluida, e bella”.Nel modello la città è descritta come uno spazio/tempo, in cui ogni punto indica un luogo della città e un preciso momento della giornata. Al suo interno sono presenti diversi punti di attrazione, “cronotopi” li chiamano i progettisti. Ognuno di essi ha un potere di attrazione diverso a seconda del momento della giornata. La scuola esercita una forte attrazione al mattino, per esempio; altri punti come le discoteche hanno un potere di attrazione nullo durante il giorno e molto alto nelle ore notturne. Questo potere di attrazione determina il movimento dei cittadini, presenti nel modello come automi intelligenti, capaci di fare delle scelte in base al contesto e ricordare i loro movimenti. Ai diversi cittadini è associato un profilo sociologico, che fa sì che alcuni siano più attratti di altri, per esempio, verso la biblioteca, o che escano di casa al mattino a un certo orario. Completano il modello, ovviamente, i mezzi di trasporto pubblico, con orari fissi ma con un fattore di “viscosità” variabile che li rallenta, e quelli di trasporto privato. A partire da questi elementi, Mobilis simula l’intera mobilità urbana, il traffico, gli ingressi nel centro storico, l’affollamento dei parcheggi, ma anche il numero di persone presenti in una piazza a una data ora. “Esistono già modelli statistici in grado di simulare il traffico automobilistico, o quello pedonale, ma nessuno che integri tutte queste dimensioni”, spiega Giorgini. A differenza di strumenti esistenti, quindi, Mobilis potrebbe prevedere in che condizioni alcuni cittadini rinunceranno all’auto per il mezzo pubblico; o se preferiranno una linea di autobus anziché un altra a seconda del panorama visibile lungo il percorso. Un modello del genere può aiutare a prevedere come la nascita di un ipermercato modificherà il trasporto in una certa zona della città, o a ottimizzare il trasporto pubblico, decidendo se è meglio aggiungere una nuova linea di autobus o aumentare la frequenza di una esistente. Impossibile non pensare a un’applicazione per la pianificazione di “domeniche a piedi” o circolazioni a targhe alterne: “In realtà, al momento il modello non include le emissioni di gas di scarico come variabile, ma diverse amministrazioni hanno manifestato questo interesse e potremmo inserirlo in futuro”, dice ancora il ricercatore. Un vantaggio del sistema è che non richiede un supercomputer per essere utilizzato: “Per simulare una città fino a 400mila abitanti, basta un normale Pc di buon livello” dice Giorgini. Il primo test “sul campo” ha interessato il centro di Rimini in inverno. Dopo avere raccolto dall’amministrazione comunale i dati da usare come input, i ricercatori hanno “lanciato” Mobilis, andando poi a raccogliere dati empirici da confrontare con i risultati. Il modello si è rivelato in grado di prevedere la concentrazione di persone e automezzi nel centro cittadino a una determinata ora con uno scarto di poche decine di unità. Il modello dovrà comunque essere perfezionato nei prossimi anni: in particolare, i ricercatori cercheranno ora di dare agli automi che rappresentano i cittadini la capacità di comunicare tra di loro. Per esempio, simulare la situazione in cui di due amici si incontrano all’Università, e uno dei due modifica il suo programma per seguire l’altro. Per proseguire le loro ricerche, Giorgini e i suoi colleghi avranno però bisogno di nuovi dati più dettagliati sulla mobilità urbana, che permettano di descrivere in modo più realistico i percorsi e gli orari di diverse tipologie di persone. “I dati in mano alle amministrazioni locali tipicamente sono medie giornaliere del flusso di veicoli, mentre a noi servono dati molto più precisi su ciò che le persone fanno di ora in ora”, afferma Giorgini. L’idea è allora quella di studiare i movimenti delle persone in una città così come gli zoologi studiano quelli dei cetacei nel mare: mettendo in tasca ad alcuni volontari dei rilevatori di posizione, come dei Gps, e seguendone passo a passo i movimenti. Le prime “cavie” saranno alcuni studenti del politecnico di Milano.

Nicola Nosengo

Scrittore e giornalista. Dopo essersi laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Siena ed aver frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, si dedica al giornalismo scientifico, scrivendo articoli sulla tecnologia, sulle neuroscienze e sulla medicina. Pubblica nel 2003 il suo primo lavoro L'estinzione dei tecnosauri, in cui parla di tutte le tecnologie che non sono sopravvissute allo scorrere del tempo. Attualmente tiene una rubrica mensile sulla rivista Wired dedicata allo stesso tema.Tra il 2003 e il 2007 collabora con diverse redazioni come L'espresso, La Stampa, Le Scienze, oltre che aver partecipato alla realizzazione dell'Enciclopedia Treccani dei Ragazzi.Nel 2009 ha pubblicato, con Daniela Cipolloni, il suo secondo libro, Compagno Darwin, sulle interpretazioni politiche della teoria dell'evoluzione.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più