Circa il 2 per cento dell’elettricità totale degli Stati Uniti. Questo sarebbe il consumo di energia dei computer e degli strumenti per la connessione a Internet utilizzati dagli uffici. Ad affermarlo è uno studio condotto dai ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory. Pubblicato su Forbes magazine con un titolo ironico – Internet comincia con il carbone – lo studio contraddice le conclusioni del Mill report del 1999. Infatti, la ricerca commissionata dalla Greening Earth Society avrebbe sovraestimato i consumi di elettricità derivati da Internet relativi al 1998: circa l’8 per cento del consumo totale degli Stati Uniti. Sostenendo che, nel biennio successivo, sarebbero arrivati alla metà dell’elettricità totale consumata dal Paese. Anche i dati considerati sarebbero errati secondo i ricercatori di Berkeley. Un esempio? Lo studio di Mill presume che il consumo energetico di un pc e di un monitor sia di 1000 watt, mentre i dati rilevati dal recente studio, mostrano che il consumo di un Pentium III con un monitor di 17 pollici è di 135 watt. Considerando il consumo annuale di energia per scopi domestici, commerciali e industriali e combinando i dati relativi a dotazione tecnologica, requisiti energetici, uso e saturazione della tecnologia di gestione dell’energia, il team guidato Koomey ha mostrato che il consumo totale è del 2 per cento. E che includendo nella misurazione anche dati come il consumo dei modem si arriverebbe al 3 per cento del consumo totale del Paese. (p.c.)
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più