Negli anziani la diminuzione delle capacità cognitive e l’insufficienza cardiaca sono correlate. Una ricerca condotta su 81 ospedali italiani ha infatti dimostrato la già presupposta connessione tra l’ipotensione arteriosa e l’aumento del rischio di demenza. Condotto dal gerontologo Giuseppe Zuccalà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology. Le analisi hanno mostrato che tra le persone affette da problemi cardiaci, il 19 per cento soffriva di incapacità cognitive e il 26 per cento ne avvertiva i sintomi. Ma, come avverte Zuccalà, non basta avere la pressione bassa per allarmarsi. I risultati dello studio, infatti, hanno rilevato che, tra i soggetti con disfunzioni cardiache, il livello di pressione sistolica deve essere al di sotto di 130 per presagire un’incapacità cognitiva. Una ricerca che potrebbe avere delle ripercussioni soprattutto in ambito farmacologico. Ci sono alcuni farmaci e trattamenti che aggravano l’ipotensione e prima di somministrarli si dovranno quindi accertare le capacità cognitive del paziente. (a.ca.)
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