Scrivere sui liquidi. Con la luce

Nel caso esauriste l’inchiostro nella biro o i fogli nel bloc notes, ma aveste urgente bisogno di trascrivere qualcosa di importante, guardatevi intorno: se avete sottomano un laser a 354 nanometri e un composto azotato potreste risolvere subito il problema. Un ricercatore finlandese, Szymon Wiktorowic, della University of Helsinky, è infatti appena riuscito a produrre un polimero solubile fotochimicamente attivo (cioè la cui struttura chimica varia in base alla luce cui è esposto) in grado di “scrivere” sui liquidi, in particolare acqua e alcool. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Macromolecules.

I polimeri sono sostanze costituite da un grande numero di gruppi molecolari, le cosiddette unità ripetitive, uniti a catena tra loro; contengono sempre idrogeno, carbonio e dei gruppi funzionali di atomi, e si possono classificare in modo diverso a seconda di come questi elementi sono disposti all’interno delle molecole. In particolare, i chimici chiamano cis la conformazione in cui i gruppi funzionali sono tutti dalla stessa parte rispetto al carbonio e trans la conformazione opposta: la catena creata da Wiktorowic ha la proprietà di cambiare conformazione quando viene sposta alla luce. Poiché cis e trans hanno solubilità diversa, è possibile usare un raggio laser per “tracciare” il cambiamento di conformazione del polimero immerso in un liquido – il che vuol dire, de facto, “scrivere” sul liquido stesso, come si vede nel video. 

Tra l’altro, i polimeri sensibili alla luce non sono una novità per i chimici. Finora erano però stati usati soltanto per disegnare su superfici solide, come schermi Tv e monitor Lcd: la scoperta di Wiktorowic apre ora la strada allo sviluppo di nuovi materiali da usare in ambito optoelettronico.

Riferimenti: Macromolecules doi:10.1021/ma4011457
Credits immagine e video: Szymon Wiktorowicz/University of Helsinki

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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