Categorie: Salute

Tumori in bilico

Il sistema immunitario potrebbe avere un ruolo importante nell’arrestare i tumori e soprattutto nel tenerli silenti, senza mai eliminarli del tutto. Conclude così l’ultimo studio pubblicato online da Nature, condotto da un’equipe internazionale, cui ha partecipato anche William Vermi dell’Università di Brescia, guidata da Catherine M. Koebel della Washington University School of Medicine (Usa). I risultati della ricerca spiegherebbero perché, in alcuni casi, i tumori smettano di crescere cominciando un periodo di inattività. Gli autori dello studio chiamano questo periodo di stallo “equilibrium”, durante il quale il sistema immunitario frena la moltiplicazione delle cellule tumorali, uccidendone una parte, senza però riuscire a eliminare del tutto il tumore.

I ricercatori hanno iniettato piccole dosi di agenti cancerogeni nei topi: dopo aver separato le cavie con tumori in progressione, hanno potuto osservare, nelle restanti, delle masse tumorali di dimensioni ridotte e stabili, nella parte in cui era stata effettuata l’iniezione. ‘Disattivando’ poi alcuni agenti immunitari, il tumore è cresciuto, a dimostrazione del fatto che era effettivamente tenuto sotto controllo dal sistema immunitario.

La teoria dell’“immunosorveglianza”, controversa fin dalla nascita, sosteneva che il sistema immunitario riconoscesse le cellule tumorali come nemiche e che si attivasse per attaccarle nello stesso modo con cui attacca agenti patogeni o estranei. Nel 2001 è stata però proposta una revisione di questa teoria: in seguito al riconoscimento delle cellule tumorali da parte del sistema immunitario, si pensa che ci siano tre possibili ‘scenari’. Il sistema immunitario potrebbe infatti distruggere completamente il cancro, essere del tutto inefficace o cominciare una fase di equilibrio in cui lo rallenta solamente. Finora quest’ultimo caso non era stato mai dimostrato.

Secondo i ricercatori è quindi possibile che alcuni tumori siano silenti all’interno degli organismi e che si manifestino soltanto invecchiando o dopo l’esposizione a fattori di stress fisici o ambientali che provocano un crollo del sistema immunitario. Gli scienziati dovranno ora effettuare esami a livello molecolare per capire cosa accade durante l’equilibrium. L’idea, ancora molto lontano dal realizzarsi, è quella di “usare l’immunoterapia per indurre artificialmente lo stato di equilibrium e per convertire il cancro in una malattia cronica, ma sotto controllo”, sostengono gli autori. (m.g.)

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