La resistenza all’insulina, principale causa del diabete, potrebbe danneggiare anche il cervello ed essere all’origine del morbo di Alzheimer. Lo suggeriscono scienziati dell’Università di Colonia e del Joslin Diabetes Center di Boston in una ricerca di prossima pubblicazione su Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno modificato geneticamente i topi di laboratorio privandoli dei recettori cerebrali dell’insulina. Questo ormone è necessario al metabolismo delle cellule, ma in alcune malattie, come il diabete di tipo 2, i tessuti non riescono più a utilizzarlo correttamente e ne vengono danneggiati. Con pesanti ricadute su tutto l’organismo, specialmente su cuore, reni e circolazione sanguigna. Recentemente si è scoperto che esistono recettori per l’insulina in tutti i tessuti, cervello compreso. Ma nel cervello dei topi manipolati per non recepire l’ormone si manifestano alterazioni biochimiche: la proteina tau subisce cambiamenti analoghi a quelli provocati dal morbo di Alzheimer, una forma di demenza. Se lo stesso si verificasse negli esseri umani sarebbe quindi spiegata l’anomala incidenza del morbo tra i malati di diabete. Secondo una ricerca europea infatti i diabetici hanno una probabilità almeno doppia di sviluppare la malattia di Alzheimer rispetto agli individui che assimilano l’insulina normalmente. Farmaci contro la resistenza all’insulina contrasterebbero quindi, oltre al diabete, anche questa grave forma di demenza. (g.p.)
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