Anche i diabetici che non presentano sintomi di malattie cardiovascolari sono a rischio di infarto e ischemia. Lo hanno annunciato, durante il 49° congresso annuale della Society of Nuclear Medicine, a Los Angeles, John Prior e colleghi del Centre Hospitalier Universitaire Vaudois di Losanna (Svizzera). I ricercatori hanno presentato uno studio basato sull’impiego della “tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone” (Spect). Un campione di 189 diabetici è stato suddiviso in due gruppi, a seconda che i pazienti presentassero o meno sintomi evidenti (dolori al petto) di disturbi cardiovascolari. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a sessioni di esercizio fisico controllato o a somministrazioni di un farmaco che riproduce le condizioni di affaticamento. I dati di Spect successivamente registrati hanno rivelato difetti cardiaci indotti da stress fisico nel 56 per cento dei volontari. E di questi, la maggior parte apparteneva al gruppo degli asintomatici. “Stando ai nostri risultati”, ha spiegato Prior “i diabetici dovrebbero essere consapevoli del fatto che, anche in assenza di dolori al petto durante i test di stress fisico, si trovano in una condizione di aumentato rischio di malattie cardiovascolari. E la Spect può evidenziare questo rischio.” Secondo Prior, la Spect dovrebbe essere introdotta nel controllo standard per i pazienti diabetici, soprattutto in presenza di anomalie dell’elettrocardiogramma e nei casi in cui siano stati rilevati alti livelli di troponina, l’enzima cardiaco normalmente usato come indicatore del rischio di infarto. (f.n.)
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