Secondo uno studio pubblicato nell’ultimo numero di Neurology, la rivista dell’American Academy of Neurology, i depressi avrebbero una probabilità di ammalarsi di Parkinson tre volte maggiore di quella dei non depressi. Nel passato alcuni studi avevano già mostrato il collegamento tra queste patologie, dato che molti pazienti affetti dal morbo di Parkinson sono anche depressi. La ricerca condotta dall’Università di Maastricht in Olanda invece è la prima a considerare la depressione come anticamera del Parkinson. In entrambe le patologie giocherebbe un ruolo chiave la diminuzione del livello di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina. “Nel Parkinson si riscontra una riduzione dell’attività della serotonina già prima dei comuni sintomi motori”, dice Agnes Schuurman, ricercatrice dell’istituto olandese. “Visto che questa agisce sul rilascio della dopamina nel cervello, c’è una buona probabilità che il rischio di depressione aumenti già molto prima che i sintomi del Parkinson diventino apparenti”. Per la ricerca, condotta nell’Olanda meridionale, sono state monitorate 1358 persone afflitte da depressione, e successivamente il loro quadro clinico è stato confrontato con quello delle restanti 67.570 iscritte nei registri sanitari. Risultato: fra i depressi ben 19 hanno sviluppato il morbo di Parkinson (uno su 71), rispetto ai 259 del resto del campione. (uno su 260). (m.s.)
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