Il terremoto in Nepal registrato dalla stazione Pyramid

    Un lembo di terra lungo 140 chilometri, in cui si incontrano la placca indiana e quella euro asiatica. È in quest’area del Nepal, in cui la più imponente faglia del pianeta ha prodotto la catena montuosa più alta del mondo, che ha avuto origine il recente terremoto di magnitudo 7,8, uno dei più forti della storia, le cui vittime accertate hanno ormai superato quota 4.100. Proprio in quell’area, ad oltre 5050 metri di quota, si trova la Everest Seismic Station Pyramid, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica di Sperimentale (Ogs) di Trieste e del EvK2 Cnr, inaugurata nel 2014 per studiare i movimenti della crosta Terrestre dalla sommità della catena dell’Himalaya.

    “Il movimento di scorrimento della faglia che ha generato il terremoto in Nepal, è avvenuto su un piano sub orizzontale, con leggera pendenza verso Nord, sollevando il blocco tibetano verso Sud. Presumibilmente sulla grande linea tettonica chiamata Mht (Main Himalayan Thrust)”, spiega Franco Pettenati, ricercatore dell’ EvK2Cnr e dell’Ogs che segue i dati della stazione Pyramid. “In tre ore ci sono state fin’ora 13 repliche (aftershocks) con magnitudo stabile su M 5, che significa che il movimento è in atto e sta scaricando energia”.

    Il terribile sisma degli scorsi giorni nasce infatti in una zona caratterizzata da forti movimenti delle placche tettoniche. L’Everest cresce di alcuni millimetri ogni anno, e il costone roccioso su cui poggia si sposta di 4 cm: dati che evidenziano il movimento della placca tettonica indiana verso il continente asiatico. L’Himalaya è quindi il risultato della più grande collisione tra placche tettoniche, con la formazione dei monti più alti della Terra.

    La stazione Pyramid nasce per studiare e monitorare la Sagarmatha region (la zona del monte Everest), caratterizzata da una alta velocità di scorrimento e teatro di uno dei più forti terremoti dell’area del secolo scorso. Nel 1934, con epicentro non molto lontano dalla punto dove si trova la stazione (e a soli 15 km dal Monte Everest) si è infatti verificato un terremoto di magnitudo momento 8,1 che causò oltre 10.000 morti.

    “Siamo in costante contatto con i nostri tecnici alla Piramide”, aggiunge Agostino Da Polenza, presidente dell’EvK2Cnr. “Stanno Bene, ma sono molto preoccupati per i parenti che vivono a Kathmandu e al villaggio di Namche Bazar e con cui non riescono a mettersi in contatto in questo momento”.

    Credits immagine: Cnr

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