La donna che parla con i robot

    Si chiama Barbara Caputo la docente di Ingegneria informatica della Sapienza che si è aggiudicata il prestigioso Starting Grant dell’European Research Council (ERC) per il progetto RoboExNovo Robots learning about objects from externalized knowledge sources. Scopo dello studio è quello di sviluppare la teoria e gli algoritmi necessari ai robot per apprendere direttamente le informazioni da internet ed essere così in grado di compiere le azioni necessarie. Lo Starting Grant è un riconoscimento che premia i nuovi talenti della ricerca mondiale che si impegnano a costruire il loro laboratorio in un paese Europeo.

    “Attualmente i robot” spiega Barbara Caputo “non riescono a reagire agli imprevisti in modo efficace e in particolare non sono capaci di riconoscere oggetti nuovi e a capire rapidamente come utilizzarli e come interagire con essi. Oggi i robot hanno bisogno di apprendere in maniera diretta l’uso di un oggetto e di fare pratica. Scopo del progetto è di creare algoritmi in grado di costruire delle rappresentazioni della conoscenza derivata dal web che abbiano senso nei sistemi di rappresentazione della conoscenza usati nella robotica moderna”.

    Il progetto, una volta realizzato, consentirà di avere importanti impieghi nella commercializzazione di robot per l’assistenza ad anziani, disabili e in generale nel campo della home robotica.

    La ricerca, che si svolgerà nel corso di 5 anni, si avvale di un finanziamento complessivo di 1.5 milioni di euro e sarà sviluppata nel laboratorio ALCOR del DIAG dove Barbara Caputo guida dal 2013 il gruppo di Visual and Multimodal Applied Learning (VALE).

    Laureata in Fisica alla Sapienza, Caputo è rientrata in Italia dopo una lunga esperienza maturata all’estero. A marzo 2013 è stata chiamata come professore associato dal dipartimento di Ingegneria informatica automatica e gestionale Antonio Ruberti (DIAG). La Caputo ha lavorato in prestigiosi laboratori di ricerca in Germania (Università di Erlangen-Norimberga), Stati Uniti (Smith-Kettlewell Eye Research Institute, San Francisco, CA), Svezia (Istituto Reale di Tecnologia) e Svizzera (Idiap -Politecnico di Losanna).

    “Fare domanda per l’ERC Starting è stata una scelta coraggiosa al limite dell’incoscienza: quando è uscito il bando ero incinta al settimo mese del mio secondo figlio e la scadenza per presentare domanda era poche settimane dopo la data prevista del parto”, racconta la professoressa Caputo. “Confesso che all’inizio ho esitato, però credevo a tal punto nella mia idea che alla fine ho preso il coraggio a due mani e mi sono buttata. Le ultime settimane sono state un po’ folli, tra il parto e il piccolo da allattare, ma alla fine ce l’ho fatta con l’aiuto di tutta la famiglia, anche mia figlia più grande ha collaborato a modo suo. Vista la storia del premio, i miei figli saranno membri onorari del gruppo!”

    Riferimenti e foto: via Sapienza Università di Roma

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