Un nuovo bersaglio per il trattamento dei carcinomi polmonari

    La conferma del ruolo di oncosoppressore del gene cbx7 in numerosi casi di tumori maligni nei topi, l’individuazione di meccanismi simili alla base di neoplasie nell’essere umano e l’individuazione della proteina ciclina E come nuovo possibile target terapeutico. Questi i risultati del lavoro dell’Ieos-Cnr di Napoli, pubblicato su The Journal of Clinical Investigation. 

    I ricercatori hanno dimostrato che l’assenza di cbx7 determina lo sviluppo di adenomi e carcinomi polmonari, e che il meccanismo alla base di tali neoplasie coinvolge la ciclina E, una proteina la cui espressione è regolata negativamente da cbx7.

    “L’aspetto importante della nostra ricerca, però, è aver dimostrato che meccanismi molto simili a quelli identificati nel topo sono alla base anche dello sviluppo dei carcinomi polmonari umani”, spiegano i ricercatori. “Infatti anche in queste neoplasie si rilevano un’aumentata espressione della proteina denominata ciclina E e l’assenza dell’espressione di cbx7”.

    Riferimenti: The Journal of Clinical Investigation

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