Ma cosa insegna Internet?

La multimedialità e Internet dovranno diventare uno degli “attrezzi del mestiere” che i docenti utilizzano, insieme a quelli più tradizionali, nel loro lavoro quotidiano. Lo stesso “Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche” del Ministro alla Pubblica Istruzione (MPI) Luigi Berlinguer prevede che i fondi ministeriali siano erogati dietro la presentazione di specifici e concreti progetti delle singole scuole. Passata la fase degli entusiasmi dei pionieri, si tratta quindi di capire a cosa possa veramente servire la diffusione su larga scala della multimedialità e di Internet. Quali sono le abilità che trarranno beneficio dalla diffusione delle nuove tecnologie? Quali processi cognitivi entrano in gioco? Che rapporto si instaurerà con le tradizionali “discipline”? Quali, fra le sperimentazioni fino ad ora realizzate, potranno diventare “modello” per altre scuole?Questi problemi, fortemente sentiti nel mondo della scuola, saranno affrontati in una serie di iniziative che si svolgeranno nell’arco dei prossimi giorni.Giovedì 8 maggio inizia a Siena “Didamatica 97” (Informatica per la didattica). Fino a sabato 10, l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico (AICA), che organizza l’incontro, presenterà ai docenti (nelle conferenze generali) un quadro delle possibili applicazioni dell’informatica nelle discipline scientifiche e umanistiche. L’incontro prevede anche seminari tutoriali in cui i docenti potranno apprendere l’uso delle nuove tecnologie e la dimostrazione di prodotti realizati dalle scuole.Il 9 maggio a Firenze si terrà “Come, quando e perché ho scritto il mio primo ipertesto”, un seminario sulle esperienze di editoria multimediale. Organizzato da Luca Toschi (CRAIAT -Università di Firenze) e da Carmine Marinucci (Progetto Internet Scuola di Enea*Campus, in collaborazione con la Fondazione Ezio Franceschini e la Società Internazionale per lo studio del Medioevo Latino – Sismel), il seminario affronterà i nodi centrali della produzione ipertestuale: a cosa serve un ipertesto? Quale struttura retorica e quale regole stilistiche può sviluppare? Quali contenuti vi si possono versare? E infine: è un gioco veramente adatto per imparare e per ricercare?L’incontro sarà anche un’ottima occasione per le scuole che ancora non hanno un collegamento Internet di sperimentare le nuove tecnolgie. A tutte quelle che parteciperanno ai lavori verrà infatti fornito l’abbonamento gratuito di connessione ad Internet e una casella di posta elettronica per un anno.Sempre a Firenze, dal 15 al 17 maggio, si terrà il “Seminario di studio LRE/ EGO-CreaNet 1997”. La Cultura della Interattivita’ e lo Sviluppo Creativo: contattare le menti per cambiare il futuro”. Il seminario, organizzato da Paolo Manzelli (direttore del Laboratorio di Ricerca Educativa dell’Universita’ di Firenze) in collaborazione con la Regione Toscana, il Ministero Affari Esteri, e Telecom Italia, si propone di esplorare cosa accade nella cultura emergente dell’interattività. Il campo di analisi è il passaggio dalla attuale fase di comunicazione passiva uni-direzionale (tipica della televisione) alla società del domani, in cui la multidirezionalità dell’informazione (le reti) potrà sviluppare dialogo e collaborazione tra la gente, e favorire la creatività delle nuove generazioni.I lavori sono articolati per temi (telematica e multimedia interattivi per la diffusione dei Beni Culturali; giornalismo ed editoria elettronica, ricerca su “Cervello Informazione Apprendimento”; relazioni internazionali e diffusione della scienza e della cultura; il futuro delle telecomunicazioni; innovazione didattica e scientifica nel world wide web; interattivita’ e mass-media nella educazione permanente; telematica e sviluppo della produzione e del lavoro). Tavole rotonde, gruppi di lavoro e esposizione di relazioni sono le modalità in cui verranno affrontati i temi. Al seminario è abbinato il premio “Educazione On Line” per il sito che meglio esprime i valori della ricerca in questi campi.

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