Eiaculazione precoce, un problema di testa

L’origine dell’eiaculazione precoce è nel cervello e può essere contrastata da un farmaco finora utilizzato per combattere i disturbi intestinali. La scoperta, assolutamente casuale, è stata confermata da una sperimentazione effettuata tra Italia e Argentina. Le conclusioni sono state pubblicate sull’International Journal of Impotence: la causa del disturbo, che colpisce quattro uomini su dieci e che finora era ritenuto di origine psicologico, sarebbe la dopamina (il neurotrasmettitore che controlla il movimento).

La scoperta è avvenuta casualmente, quando ci si è accorti che un farmaco basato sul levosupiride (un composto che agisce sulla dopamina) utilizzato da persone affette da disturbi della motilità gastrointestinale, determinava un rallentamento dei tempi di eiaculazione dei pazienti. La sperimentazione è stata condotta da Ermanno Greco, andrologo della Scuola di Endocrinologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con il dipartimento di Urologia dell’ospedale britannico di Buenos Aires; a 75 pazienti (45 italiani e 30 argentini) con disturbi di eiaculazione precoce è stato somministrato il levosupiride.

Nel 52 per cento dei pazienti”, spiega Ermanno Greco, “si è ottenuto un aumento della latenza del riflesso eiaculatorio del 500 per cento, mentre in un altro 23 per cento l’aumento è stato del 200 per cento”. Il levosupiride agisce regolando i livelli di dopamina, riequilibrando i centri nervosi che controllano l’eiaculazione con effetti più duraturi rispetto ai farmaci finora utilizzati per combattere il disturbo; questi, infatti, agivano sulla serotonina, il neurotrasmettitore che controlla l’umore. (ma.c.)

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