Dal porno ad Ison, gli articoli più letti del 2013

Il 2013 è stato senz’altro un anno ricco di eventi nel mondo della scienza. Per iniziare, la scomparsa di Rita Levi Montalcini, di cui su Galileo avete potuto leggere l’affettuoso ricordo firmato da Nicla Vassallo. E ancora: il bosone di Higgs, che continua a far discutere a più di un anno dalla sua scoperta nei laboratori del Cern, la cometa Ison, che ci ha regalato speranze e delusioni lungo il suo viaggio natalizio verso il Sole, la controversa legge sulla sperimentazione animale approvata dal Parlamento Italiano, e l’esame ministeriale INVaLSI (che, come abbiamo scoperto, portava lezioni di sessismo nelle nostre scuole elementari), solo per citare alcuni degli argomenti più caldi dell’anno che sta per concludersi. Per celebrare insieme il 2013, ecco una lista dei 10 articoli più letti su Galileo. Al primo posto, una domanda che sembra angustiare molti genitori…

I film porno influenzano la sessualità dei giovani?

Scartata l’ipotesi che possa rendere ciechi, rimane ancora un dubbio nella mente di molti genitori: guardare i film porno ha un effetto negativo sulla sessualità dei giovani? Per trovare una risposta, un gruppo di ricercatori dell’Università di Copenaghen ha indagato le abitudini sessuali di oltre 4.600 giovani olandesi di età compresa tra i 15 e i 25 anni. I risultati dello studio, pubblicati sul Journal of Sexual Medicine, dimostrerebbero che esiste effettivamente un collegamento tra l’utilizzo di materiale a luci rosse e comportamenti sessuali “estremi”, come il sesso occasionale o a pagamento. Si tratterebbe però solo di un fenomeno di entità contenuta, che contribuisce a plasmare lo sviluppo delle abitudini sessuali insieme a molti altri fattori. (…continua)

Buon compleanno bosone di higgs

I fisici la chiamano particella di Dio – o semplicemente Dio, come amava definirla Margherita Hack –, anche se il suo nome originale era particella maledetta (goddamn particle). Perché il bosone di Higgs è stato, in effetti, maledettamente difficile da trovare: ci sono voluti quasi quarant’anni dalla previsione della sua esistenza, postulata nel 1964 da Peter Higgs, per osservarlo in laboratorio (o per lo meno, per vedere qualcosa che gli assomigliasse parecchio). È passato un anno da quando gli scienziati del Cern hanno annunciato di aver registrato la traccia di “una nuova particella nella regione di massa attorno a 126,5 GeV”, compatibile quindi con la massa prevista per l’Higgs, nel corso di due esperimenti separati, Atlas e Cms, svolti entrambi al Large Hadron Collider, l’enorme acceleratore di particelle di Ginevra. Ma i fisici, nonostante la somiglianza fosse davvero parecchia, sono stati cautissimi e hanno sciolto la riserva solo otto mesi dopo la scoperta, confermando che la particella osservata era proprio lo sfuggente bosone. Per celebrare il primo compleanno dell’Higgs, vi riproponiamo le tappe essenziali della sua scoperta, dalla previsione all’osservazione. Fino a quello che è successo dopo, durante quest’ultimo anno. (…continua)

Appuntamento con la cometa Ison

Lo spettacolo astronomico più suggestivo del 2013 deve ancora arrivare: si tratta della cometa Ison, nota anche come C/2012 S1, scoperta il 21 settembre 2012 da Vitali Nevski e Artyom Novichonok all’International Scientific Optical Network in Russia (vedi Galileo: La cometa più brillante del 2013). Ison dovrebbe (per ora il condizionale è d’obbligo) essere infatti la prima cometa osservabile facilmente a occhio nudo nell’emisfero boreale dai tempi dal passaggio della Hale-Bopp, nel 1997. (…continua)

Legge sulla sperimentazione animale: la ricerca è in pericolo

Tra gli argomenti che in questi giorni hanno scaldato le aule del Parlamento non c’è solo la sentenza Mediaset. Un altro dei temi popolari e hot è la sperimentazione animale: in ballo vi è il recepimento della Direttiva Europea (2010-63) per uniformare le leggi dei paesi membri che disciplinano la ricerca che utilizza gli animali a fini scientifici. E il punto è questo: gli emendamenti approvati nei giorni scorsi al Senato e il 31 luglio alla Camera vanno in tutt’altra direzione, rischiando di portare a una legge (una legge delega per l’esattezza) tutt’altro che uniforme rispetto a quella dei molti altri stati che l’hanno già recepita, e molto più restrittiva. Con la conseguenza che una larga parte della ricerca biomedica italiana può diventare improvvisamente illegale, compresa quella sui tumori. “Un vero e proprio massacro dei ricercatori italiani, che sono già una specie in estinzione”, per dirla con Marco Foiani, Direttore scientifico dell’ Ifom – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare. (…continua)

Invalsi, prove di sessismo per le classi quinte

Quanto è grave costringere una bambina e un bambino ad affermare che le femmine hanno una posizione gerarchicamente inferiore nella società umana perché questa è la loro natura? Quanto è grave costringerli ad affermare anche che la natura richiede che il capo gruppo sia un maschio, che i maschi devono lottare per il potere e che le femmine ne sono estranee? Quanto è grave se questo avviene a scuola? Quanto è grave se avviene nel contesto di un esame ministeriale? Quanto è grave trasformare le educatrici e gli educatori in complici loro malgrado? Non sono domande retoriche. (…continua)

Rita Levi Montalcini, io la ricordo così

Ebrea, donna, perseguitata dal fascismo, vincitrice del Nobel. Sintetizzare così la vita di Rita Levi Montalcini sarebbe riduttivo, benché, certo, come sappiamo, le cose siano tra loro strettamente connesse. Nei giorni scorsi abbiamo letto, forse, troppo di lei, non perché di lei non si debba parlare, anzi, ma per gli appellativi con cui è stata richiamata alla nostra memoria: da “diva” a “nostra Signora della scienza”, da “icona” fino a “Lady of the Cells”. L’unico titolo che mi è parso confacente alla sua figura misurata è quello del Guardian: «Rita Levi-Montalcini, pioneering Italian biologist, dies at 103». (…continua)

Le origini degli europei scritte nel dna dei sardi

Il dna non è custode solo delle istruzioni per guidare lo sviluppo e la replicazione di ogni singola cellula: le mutazioni contenute nella sua sequenza possono dire molto anche sulla storia evolutiva degli organismi cui appartiene. Partendo da questo assunto, un team internazionale di ricercatori ha analizzato il dna dei cromosomi Y di oltre un migliaio di sardi per risalire alla storia della popolazione dell’isola. I risultati dello studio, pubblicato su Science, mostrano che i sardi sono il popolo con la maggior quantità delle variazioni nel cromosoma Y in Europa e confermano che l’Homo sapiens moderno ha avuto origine circa 200mila anni fa. Alla ricerca, in gran parte italiana, hanno contribuito gli scienziati dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Irgb-Cnr) di Monserrato (Cagliari), il Centro di sequenziamento e supercalcolo del Crs4, l’ Università degli Studi di Sassari e l’Università di Pisa. (…continua)

La cometa Ison si avvicina al Sole

Astrofili di tutto il mondo, incrociate le dita: si avvicina l’appuntamento con il passaggio della cometa Ison (C/2012 S1 per la scienza), scoperta il 21 settembre 2012 da Vitali Nevki e Artyom Novichonok dell’International Scientific Optical Network (Ison) della Russia. Purtroppo ancora nessuno sa se il corpo celeste sarà effettivamente visibile o se invece ci lascerà con un palmo di naso (all’insù). Perché il destino di Ison ancora non è segnato: la cometa passerà per il perielio, ossia il punto più vicino al Sole (circa 0,012 unità astronomiche, ossia quasi due milioni di chilometri), il prossimo 28 novembre. E potrebbe non sopravvivere a un incontro così ravvicinato: “In realtà, non sappiamo cosa succederà alla cometa quando passerà vicino al Sole”, ammette Karl Battams, della Comet Ison Observing Campaign. “Quello che possiamo dire di sicuro, per adesso, è che Ison si sta comportando bene. Continua a seguire il modello di una tipica cometa della nube di Oort”. (…continua)

Scoperta una nuova parte dell’occhio

Il suo scopritore, il professor Harminder Dua, oftalmologo alla University of Nottingham, non si è lasciato sfuggire l’occasione. E l’ha chiamato, naturalmente, strato di Dua. Anche perché non capita tutti i giorni di scoprire una parte del corpo umano mai osservata prima: in questo caso, si tratta di uno strato spesso 15 micron che si trova nella parte posteriore della cornea. La scoperta, descritta sulla rivista Ophtalmology, “potrebbe migliorare notevolmente l’esito dei trapianti corneali, stando alle parole di Dua. (…continua)

Il vetro da record è spesso solo due atomi

Il vetro più sottile del mondo, spesso soltanto due atomi, è nato dalle mani di un gruppo di scienziati della Cornell University, negli Stati Uniti, e dell’Università di Ulm, in Germania. Un primato, quello dello spessore, che consente a questo materiale di entrare nel Guiness World Records, dove comparirà ufficialmente nel 2014, quasi per caso, si potrebbe dire. Il vetro, infatti, è stato creato accidentalmente dal team di ricerca, mentre gli scienziati lavoravano alla produzione di grafene, uno dei materiali più innovativi per proprietà e applicazioni. (…continua)

Credits immagine: woodleywonderworks/Flickr

 

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