Balene e ippopotami, parenti stretti

Ippopotami e balene sarebbero parenti molto stretti. Queste le conclusioni della ricerca di Jean-Renaud Boisserie paleontologo della University of California, Berkeley, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences. Che l’ippopotamo avesse una notevole affinità genetica con i cetacei era cosa nota già da anni. Nel 1985, infatti, Vincent Sarich, un pioniere nel campo dell’evoluzione molecolare, trovò molte somiglianze nel dna dei due mammiferi gettando scompiglio tra chi riteneva improbabile una parentela stretta tra due animali così dissimili tra loro. Il modello evolutivo che oggi Boisserie propone potrebbe dirimere tutti i dubbi ancora esistenti poiché sarebbe suffragato dallo studio di particolari fossili rinvenuti in Pakistan nel 2001. Le ossa ritrovate, apparterrebbero a un animale acquatico munito di una sorta di arti, che potrebbe rappresentare l’antenato comune tra i due animali: già amante dell’acqua, sarebbe vissuto circa 50 milioni di anni fa. La sua evoluzione avrebbe dato vita a due gruppi: i cetacei, che divennero totalmente acquatici e gli Antracoteri, simili al maiale e semiacquatici, che si svilupparono in 37 nuovi generi. Questi sarebbero scomparsi tutti circa due milioni e mezzo di anni fa, eccetto uno, che ha lasciato come discendente l’ippopotamo. I cetacei dunque non sarebbero mammiferi a parte ma rientrerebbero in un largo gruppo di animali, chiamati Artiodattili, di cui fanno parte tra gli altri mucche pecore antilopi e giraffe. (m.zi.)

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