Migliaia di personal computer uniti per capire come prenda forma una proteina. Ossia, per decifrare uno dei più intricati processi biologici. Ha avuto successo, come riporta Nature, l’idea che Vijay Pande, un ricercatore della Stanford University (California), ebbe un paio d’anni fa: chiamare a raccolta un largo stuolo di appassionati informatici da tutto il mondo, invitandoli a mettere a disposizione la memoria inutilizzata dei loro pc, per simulare il processo di creazione delle proteine, atomo per atomo. Diversamente, la notevole complessità di una struttura proteica avrebbe richiesto, per studiarne la formazione, un calcolatore molto potente. Sta di fatto che all’appello hanno risposto circa duecentomila volontari. Cercare di prevedere come possano interagire i tanti atomi che compongono una proteina è un problema di enorme difficoltà, che coinvolge quasi un miliardo di processi. Pande e il suo team avevano tuttavia ipotizzato che le proteine seguano delle “scorciatoie” per raggiungere la loro forma finale. Un’intuizione che si è rivelata corretta: le simulazioni al calcolatore hanno prodotto risultati concordi con le misure di laboratorio. Le tecniche sviluppate dai biologi americani – compresa l’ alleanza tra computer domestici – potrebbero ora diventare strumento prezioso per analizzare nel dettaglio le proteine implicate in alcune malattie, tra cui il morbo di Alzheimer. (f. to.)
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