A teatro con Madame Curie

Superare attraverso il teatro la tradizionale barriera tra l’universo scientifico e quello umanistico. Questo è l’intento, e soprattutto la novità, de “Il fuoco del radio. Dialogo con Madame Curie”, l’opera teatrale che verrà rappresentata il 1 marzo in prima nazionale al teatro Miela di Trieste.

Il lavoro è diretto dalla regista Luisa Contrada, coautrice del testo insieme alla fisica Simona Cerrato, ed è prodotto dal Teatro Stabile triestino La Contrada.

L’opera nasce da pazienti ricerche sulle tracce di Marie Curie, insigne personalità scientifica di cui poco si è scritto nel nostro paese ma che ha significato molto nella storia universale della scienza. Il testo è stato sottoposto dalle autrici alla supervisione dell’astrofisica Margherita Hack.

Sul palcoscenico, in una dimensione fuori dal tempo, la Sklodowska – questo il nome di Marie Curie alla nascita – è nel suo primo laboratorio. In un vecchio capannone con il pavimento in terra battuta, un forno d’estate e una ghiacciaia d’inverno, con tenacia e perseveranza per ben quattro anni, dal 1898 al 1902, Marie analizzò 8 tonnellate di pechblenda per isolare un decigrammo di radio. Ma alla fine dei suoi sforzi riuscì a dimostrare alla comunità scientifica l’esattezza della sua ipotesi: il radio è un elemento autentico.

Nel 1903, insieme al marito Pierre Curie e a Henry Becquerelle, la Sklodowska ricevette il suo primo premio Nobel per la fisica. Più tardi fu insignita di un secondo Nobel, questa volta per la chimica.

Ma “Il fuoco del radio” non è l’unica iniziativa triestina a trattare la scienza utilizzando forme di comunicazione, come è il teatro, di solito distanti dalle tematiche scientifiche. Sempre al Miela prende avvio una rassegna cinematografica sul tema “Cinema e Scienza”. Fra i titoli “L’opera al nero” di André Delvaux e “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone. Nella stessa sede si è svolto il 27 febbraio scorso il convegno “Passioni scientifiche”, realizzato in collaborazione con il Master in Comunicazione della Scienza della Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste. All’incontro hanno partecipato fisici, filosofi e comunicatori della scienza.

L’intero progetto “Il fuoco del radio” è stato dedicato agli studenti delle scuole medie superiori di Trieste. I ragazzi, con la loro presenza alle prove della rappresentazione e con la partecipazione agli incontri organizzati nelle scuole, sono stati parte attiva nella realizzazione dell’opera.

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