Sensori magnetici, computer piccoli ma in grado di immagazzinare sempre più dati, trattamento dei tumori e nanoparticelle magnetiche per il trasporto di farmaci: di questo e altro si parlerà a Magnet ’09, il primo convegno nazionale di magnetismo al via oggi a Roma. Oltre 200 ricercatori, tra cui molti “cervelli in fuga”, e un ospite d’onore: Albert Fert, premio Nobel per la Fisica nel 2007. Un’opportunità per discutere degli ultimi sviluppi delle ricerche nazionali ma anche uno strumento per rafforzare i legami con i ricercatori che hanno deciso di lavorare all’estero. Galileo ne ha parlato con Dino Fiorani, direttore dell’Istituto di Struttura della Materia del Cnr di Roma e chairman della conferenza.

Dottor Fiorani, perché un convegno nazionale sul magnetismo in questo momento, cosa è cambiato o cosa sta cambiando?

“Abbiamo deciso di farlo adesso perché è un momento d’oro per il magnetismo internazionale – si parla di “Golden Age” – sia nella ricerca di base sia nel campo delle applicazioni e bisogna quindi migliorare la competitività a livello internazionale. Sebbene la nostra comunità di ricerca sul magnetismo goda di ottima salute, è necessario un maggiore coordinamento per ottenere buoni frutti”.

Coordinamento?

“Sì, mettere insieme tutti gli istituti attivi nel magnetismo e puntare sull’interdisciplinarietà: di questi argomenti si occupano oggi ingegneri, fisici, chimici, biologi. Bisogna elaborare progetti comuni, anche di carattere nazionale, e aumentare la nostra massa critica per incrementare la competitività o per fare maggiore pressione, così da ottenere più finanziamenti”.

Al convegno parteciperà anche Albert Fert, Premio Nobel nel 2007, una presenza importante…

“Il fatto che Fert abbia accettato di intervenire è molto significativo. È una personalità che secondo gli standard attuali dovrebbe partecipare solo a convegni internazionali di altissimo livello, la sua presenza testimonia il valore della nostra ricerca nel campo del magnetismo. Il suo intervento, che praticamente aprirà la giornata di oggi, sarà incentrato sulle nuove frontiere della microelettronica:  per esempio computer sempre più piccoli, veloci e con una maggiore memoria o sensori magnetici per le applicazioni più svariate come monitorare la rotazione o il movimento. In particolare Fert si concentrerà sulle prospettive della spintronica ( “Spin based electronics” o elettronica di spin, ndr)”.

Cosa si aspetta dalle ricerche sul magnetismo nei prossimi anni?

“Al di là delle incredibili applicazioni in campo informatico direi che le aspettative più grandi sono nell’ambito biomedicale: la sensoristica e i biochip, ma anche l’impiego di nanoparticelle magnetiche come trasportatori di farmaci, come agenti di contrasto per aumentare il segnale nelle risonanze magnetiche nucleari o nella terapia dei tumori mediante riscaldamento (ipertermia oncologica magnetica, ndr)”.

Caterina Visco

Laureata in Scienze Biologiche, ha lavorato come web content editor per il portale medico Yahoo!Salute. Nel 2009, dopo uno stage a Internazionale, approda a Galileo, dove, oltre contribuire alla produzione dei contenuti, è community manager e coordinatrice della redazione. Scrive per diverse testate giornalistiche tra cui L'espresso, Wired, Le Scienze, Mente e Cervello, Nova - Sole 24 ore, Il Venerdì di Repubblica.

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