Ambiente

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Il 2023 è stato un annus horribilis a New York per la leptospirosi, un’infezione batterica trasmessa dall’urina dei ratti: il Dipartimento di salute e igiene mentale della metropoli ha segnalato 24 casi, mai così tanti dal 2001. E il 2024 non sembra voler essere da meno: solo nei primi tre mesi dell’anno ne sono stati segnalati già 6. Per fare un confronto – si legge nel comunicato istituzionale – “il numero medio di casi acquisiti localmente nel periodo dal 2021 al 2023 è stato di 15 all’anno e di 3 casi all’anno nel periodo dal 2001 al 2020”. Cosa sta succedendo?

Cos’è la leptospirosi

La leptospirosi in gergo tecnico è una zoonosi, cioè una malattia trasmessa dagli animali agli esseri umani. In particolare, si tratta di un’infezione da parte di batteri spirochete del genere Leptospira (la specie prevalente a New York è la Leptospira interrorgans) che si trovano nelle urine dei ratti e che possono persistere per settimane in ambienti caldi e umidi. L’essere umano può contrarre la leptospirosi se viene a contatto con l’urina di animali infetti direttamente, attraverso ferite della pelle o le mucose, oppure con acquacibosuolo contaminati. La trasmissione da paziente infetto ad altre persone, invece, è piuttosto rara.

Il periodo di incubazione, in genere, va dai 5 ai 14 giorni (ma potrebbe essere più breve o molto più lungo) e la malattia può presentarsi con diversi sintomi come febbre, mal di testa, brividi, dolori muscolari, vomito, diarrea, tosse, ittero, eruzioni cutanee. Se non trattata, possono insorgere epatite e insufficienza renale, che possono condurre alla morte.

Il sospetto diagnostico è sulla base dei sintomi, specialmente in presenza di epatite e insufficienza renale. La diagnosi viene confermata da test di laboratorio (sierologici e pcr) su sangue e sulle urine, anche se possono essere necessari test ulteriori come colture batteriche e immunoistochimica. La terapia è antibiotica (le leptospire sono sensibili a diversi antibiotici, che il medico sceglie in base al caso specifico) e deve essere iniziata il prima possibile.

Identikit del paziente

Le persone colpite tra il 2001 e il 2023, secondo il rapporto del centro newyorkese, avevano in genere una storia di esposizione residenziale (edifici infestati) o professionale (per esempio operatori ecologici) a materiale contaminato da urina di ratto. Erano in larga maggioranza uomini (94%) in un range di età che va dai 20 agli 80 anni (età media dei casi è 50 anni). La maggior parte dei casi di leptospirosi è stata segnalata nel Bronx (37), a cui seguono Brooklyn (19), Manhattan (28), Queens (10) e Staten Island (4).

Forse qualcosa sta cambiando

Nella ricerca di una spiegazione all’aumento dei casi di leptospirosi, più che guardare a un’eccessiva proliferazione di ratti (anche se ogni situazione dovrebbe essere valutata per prendere le contromisure adeguate in caso di vere e proprie infestazioni), gli esperti newyorkesi ipotizzano che potrebbe c’entrare il cambiamento climatico. Quasi la metà dei casi che si sono verificati nel 2023, infatti, sono stati segnalati a giugno e ottobre – mesi che sono stati insolitamente più caldi e piovosi rispetto alla media, creando condizioni favorevoli alla persistenza delle leptospire, che invece sono sensibili alle basse temperature e agli ambienti secchi.

Via: Wired.it

Credits immagine: Andrea Cau su Unsplash

Leggi anche: Animali selvatici e malattie: corriamo davvero dei rischi?

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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