Il mistero dei neutrini più veloci della luce

    Una particella elementare, fino a un milione di volte più piccola di un elettrone, salita alla ribalta del palcoscenico della fisica mondiale. Il neutrino è oggi sulla bocca di tutti, per i recenti esperimenti a Ginevra che lo hanno scoperto andare più veloce della luce, rivelazione che potrebbe sconvolgere molte teorie scientifiche fondamentali. Giovedì 15 dicembre alle 14.45 nella sala verde della Piramide di Ca’ Vignal, Filippo Varanini, giovane ricercatore veronese dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, svelerà il mistero della velocità dei neutrini, facendo luce sulle controversie che questi esperimenti hanno portato.

    Il fascio di neutrini. “Più veloci della luce? Il mistero dei neutrini” partirà dai risultati dell’esperimento Opera al Gran Sasso che ha visto la collaborazione di 200 fisici da ben 13 paesi. Dal 2008 è stato acceso nei laboratori del Cern un fascio di neutrini, dove si è scoperto che la velocità di queste piccole particelle sia leggermente più alta della luce. L’incontro discuterà dello stato di queste misure ancora molto controverse, della loro verifica e delle conseguenze per il mondo della fisica. Ripercussioni che potrebbero portare a risultati incredibili, a farci addirittura scoprire i misteri più nascosti sull’universo e la sua composizione, quella che per il 95% è ancora da scoprire.

    Il progetto Icarus. Filippo Varanini, darà testimonianza diretta di queste scoperte, con l’occhio attento di chi collabora per studiarne gli sviluppi e le conseguenze: con altri quattro ricercatori veneti, ha lavorato fianco a fianco con i fisici del Cern e da più di un anno è entrato a far parte del progetto Icarus. Come il figlio di Dedalo, ma con ali più forti e robuste, il progetto vuole volare alto, superare la velocità della luce e approfondire lo studio sul fascio dei neutrini. Fortemente voluto dal nobel per la fisica Carlo Rubbia, Icarus è il risultato di venti anni di studio e di lavoro che hanno portato ad una tecnologia in grado di studiare l’universo. Un rilevatore unico al mondo permetterà di osservare in modo nuovo e originale le interazioni dovute ai neutrini, di fondamentale importanza per la conoscenza dell’universo. I neutrini potrebbero essere la causa principale dell’esistenza della materia oscura, una delle più grandi scoperte degli ultimi anni.

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