Gli alieni potrebbero esistere, ma sarebbero intrappolati dalla super gravità

Forse gli alieni esistono e abitano in esopianeti neanche troppo distanti da noi, ma non riescono a contattarci e a raggiungerci a causa di barriere fisiche, come una gravità eccessiva, che li vincola al suolo. Questa la nuova ipotesi stesa in complicate formule teoriche dallo scienziato Michael Hippke, ricercatore affiliato al Sonneberg Observatory in Germania. “Un viaggio spaziale proveniente da super-terre è difficile”, questo il titolo dello studio di Hippke, pubblicato su arXiv, che svela come se gli extraterrestri esistessero, non riuscirebbero o sarebbe molto difficile per loro contattarci.

Alcuni esopianeti sono super Terre, come per esempio Kepler-69c, qui nell’immagine, scoperto nel 2013 dalla missione Kepler, che ha un raggio più grande, pari a una volta e mezzo quello della nostra Terra. Ma questo ed altri pianeti hanno spesso caratteristiche simili al nostro. Da un lato hanno masse più elevate, dall’altro la loro grande gravità di superficie fa sì che l’atmosfera sia piuttosto sottile: così i raggi cosmici (particelle energetiche provenienti dallo spazio esterno) in atmosfera sono ridotti e questo favorirebbe la presenza di qualche forma di vita, meno colpita da queste particelle.

Una serie di super Terre note, inoltre, ruotano intorno alle loro stelle a distanze tali per cui su questi pianeti potrebbe esserci acqua allo stato liquido, elemento che favorirebbe la presenza di vita. Questa è una delle ragioni per le quali alcuni scienziati suggeriscono che è più probabile che vi sia vita extraterrestre sulle superterre più che su pianeti più piccoli, cioè delle dimensioni terrestri.

Tuttavia, il problema è un altro. Proprio le grandi dimensioni di questi esopianeti creano un ostacolo a questi eventuali alieni nel poter rendere nota la loro esistenza attraverso segnali e a noi di raggiungerli. La loro estensione, la massa e la gravità esercitata su un corpo interagente con loro fanno sì che viaggi spaziali verso questi pianeti siano davvero complicati, spiega Hippke nello studio. In pratica, facendo un confronto con le missioni Apollo sulla Luna, per realizzare viaggi simile su una super-terra servirebbe un veicolo spaziale di massa pari a 440mila tonnellate, spiega l’autore, dell’ordine della massa della piramide di Cheope in Egitto. Un valore così elevato deriva anche dalla quantità di carburante necessario per trasportare il carico e raggiungere la superficie della super-terra, ponendo limiti non solo materiali ma anche economici. Una missione che potrebbe essere realizzata da razzi termici nucleari, che esistono ma il cui progetto è stato abbandonato per ragioni etico-politiche e per i danni ambientali che potrebbe causare qualora qualcosa andasse storto.

Ma anche per gli alieni non sarebbe possibile partire dalle super Terre, dato che il problema è la grandissima forza di gravità esercitata da questi pianeti che trattengono corpi di dimensioni piccole. In particolare, spiega l’autore, su pianeti di massa 10 volte a quella terrestre, la superficie di gravità, ovvero l’accelerazione di gravità (che sulla Terra è circa 9,8 m/s^2) è circa doppia e riuscire a sfuggire alla forza di gravità è molto difficile – è un po’ come essere impantanati in melmosa e non riuscire a uscirne, mentre da un laghetto di acqua pura si esce agevolmente.

Così arrivare e partire da un simile pianeta potrebbe essere molto complicato, o meglio impossibile, per le attuali conoscenze fisiche, tuttavia ciò non esclude la possibilità che esistano forme di vita extraterrestri su questi pianeti giganti.

Via: Wired.it

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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