Salute

AstraZeneca, qual è il rischio di trombosi rare dopo la seconda dose?

AstraZeneca non ci sta a passare per quella che ha prodotto un “vaccino di serie B” e prova a far risalire il livello di fiducia. I dati d’altra parte sembrano darle ragione: un’analisi del database che raccoglie le reazioni avverse post-vaccino Vaxzevria (condotta da esperti della stessa farmaceutica) indica che il già bassissimo rischio di coaguli di sangue non aumenta dopo la somministrazione della seconda dose.

L’analisi di AstraZeneca, pubblicata sulla rivista Lancet, afferma che fino al 30 aprile 2021, le segnalazioni di casi di trombocitopenia post-vaccino (Tts) nei 14 giorni successivi alla seconda dose di Vaxzevria sono state 13 su 5,62 milioni di persone. Il rischio, dunque, sarebbe di 2,3 casi di Tts per milione di vaccinati, più basso rispetto a quello di 8,1 per milione di vaccinati calcolato dopo la prima dose in uno stesso lasso di tempo (dopo la prima dose i casi di Tts segnalati sono stati 399 su 49,23 milioni di somministrazioni).


Perché la variante delta è così trasmissibile


Gli autori dell’analisi, inoltre, specificano che con le informazioni a disposizione non sono stati in grado di identificare nessun fattore di rischio specifico né è stato possibile risalire a una causa definita per i problemi di coagulazione associati al vaccino. Ma si continuerà a indagare.

L’analisi, riconoscono gli scienziati, ha dei limiti che sono quelli di compilazione dei database, per cui non si può escludere che i casi totali siano sottostimati. D’altra parte non si può nemmeno escludere che “una maggiore attenzione dei media” possa “aver portato a una classificazione errata degli eventi”, specialmente nei paesi europei che hanno limitato il vaccino Vaxzevria alle popolazioni più anziane.

Per l’azienda questi dati supportano sia la sicurezza sia l’utilità per il controllo della pandemia del protocollo di somministrazione a due dosi del vaccino Vaxzevria, specialmente se dopo la prima dose non si sono verificati problemi. Ulteriore conferma arriverebbe da altre indagini real-life su oltre un milione e mezzo di persone che l’azienda sta conducendo e i cui risultati sono consultabili in pre-print sempre su Lancet. Secondo quest’analisi, in sintesi, l’incidenza di effetti avversi rari quali eventi trombo-embolici sia dopo Vaxzevria sia dopo i vaccini a mRna è di gran lunga inferiore rispetto a quella che si verifica nei casi di infezione da Sars-Cov-2.

Via: Wired.it

Immagine: Sam Moqadam on Unsplash

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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