Una ricerca, pubblicata questa settimana sul British Medical Journal, rivela che il recente cambiamento dei criteri in uso per la stima del numero di bambini malnutriti è fonte di confusione e di errore di valutazione.
Secondo il Programma Alimentare Mondiale, il numero di emergenze alimentari è in continua crescita. Da una media di 15 emergenze l’anno, nel 1980, si è superato le 30 emergenze l’anno dopo il 2000. Nel 2005 circa 73 milioni di persone sono state sostenute con gli aiuti alimentari. I nuovi metodi di valutazione della malnutrizione sono stati introdotti ad aprile 2006 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dalle ricerche, eseguite da Andrew Seal dell’University College di Londra, e Marko Kerac del College of Medicine di Malawi, risulta che i nuovi criteri utilizzati possono fornire risultati discordanti sul numero di bambini malnutriti e quelli bisognosi di aiuti alimentari. La discrepanza deriva dal metodo con cui viene calcolato lo stato di nutrizione, che può essere il test Z-score o la percentuale rispetto alla mediana. La maggior parte delle agenzie di assistenza usano il metodo della mediana per determinare l’idoneità di un bambino ai programmi di aiuto alimentare. Il che corrisponde a una sottostima se confrontato ai dati di riferimento dello stato di malnutrizione.
Gli autori degli studi sostengono che l’uso inappropriato dei nuovi criteri di valutazione potrebbe avere un impatto sul tasso di mortalità dei bambini malnutriti, anche se non ancora valutabile, e che i metodi di misurazione dovrebbero essere standardizzati al più presto per limitare i danni. (fr.c.)
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