Scienza made in Italy (or by Italians)

    Modificazioni nell’espressione di HER 2, un gene potenzialmente utile contro il tumore del colon-retto, un’interazione tra geni e ambiente che provoca iperventilazione, e le nubi di Venere. Questi i protagonisti della settimana

    I ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma spiegano, sulle pagine di Clinical Cancer Research, che l’espressione del recettore HER2 (associato a un tipo di carcinoma mammario particolarmente aggressivo) può subire modificazioni, sia da negativo a positivo che viceversa, dal tumore primitivo alla metastasi. Pertanto, una percentuale di pazienti potenzialmente non candidabili al trattamento con trastuzumab, in fase avanzata di malattia, potrebbe invece trovare il modo di avvantaggiarsi della terapia (Fabi A, Di Benedetto A, Metro G, Perracchio L, Nisticò C, Di Filippo F, Ercolani C, Ferretti G, Melucci E, Buglioni S, Sperduti I, Papaldo P, Cognetti F, Mottolese M. HER2 Protein and Gene Variation between Primary and Metastatic Breast Cancer: Significance and Impact on.; doi:10.1158/1078-0432.CCR-10-1920).

    I ricercatori del Consorzio Mario Negri Sud (Chieti) e dell’Università di Bari hanno trovato che il gene PGC1alfa induce l’aumento dell’attività mitocondriale anche nell’intestino ma, contrariamente a quanto accade in altri tessuti, non promuove i sistemi anti-ossidanti. Questo fa sì che cellule intestinali in cui viene incrementata la quantità di PGC1alfa non siano in grado di difendersi dai danni ossidativi, andando incontro a morte. Secondo gli scienziati, poiché questo meccanismo è osservabile anche in cellule intestinali di tipo tumorale, allora linee cellulari derivanti da tumori del colon-retto potrebbero essere indotte alla morte con la sola attivazione di PGC1alfa. Lo studio è stato pubblicato su Pnas (Ilenia D’Errico, Lorena Salvatore,  Stefania Murzilli, Giuseppe Lo Sasso,Dominga Latorre,  Nicola Martelli,  Anastasia V. Egorova, Roman Polishuck,  Katja Madeyski-Bengtson,  Christopher Lelliott, Antonio J. Vidal-Puig,  Peter Seibel,  Gaetano Villani e Antonio Moschetta – Peroxisome proliferator-activated receptor-γ coactivator 1-α (PGC1α) is a metabolic regulator of intestinal epithelial cell fate; doi:10.1073/pnas.1016354108).

    Grazie ai dati rilevati da VIRTIS, lo spettrometro italiano a bordo della missione Venus Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ora l’alta velocità con cui ruotano le nubi di Venere non sarà più un mistero. Secondo uno studio pubblicato su Science, e firmato anche da tre ricercatori dell’Inaf, il probabile responsabile è il gigantesco vortice atmosferico che staziona in prossimità del Polo Sud del pianeta. Inoltre, sempre secondo la ricerca, un fenomeno simile dovrebbe essere presente anche al Polo Nord, sebbene l’orbita di Venus Express non consenta una sua visione ottimale (D. Luz, D. L. Berry,  G. Piccioni, P. Drossart, R. Politi, C. F. Wilson, S. Erard, e F. Nuccilli – Venus’s Southern Polar Vortex Reveals Precessing Circulation; DOI:10.1126/science.1201629).

    Infine segnaliamo tre studi pubblicati su Nature Physics:

    Universality beyond power laws and the average avalanche shape
    Stefanos Papanikolaou, Felipe Bohn,2, Rebem Luis Sommer, Gianfranco Durin (Inrim e ISI Fountation), Stefano Zapperi (Cnr e ISI Foundation) e James P. Sethna; doi:10.1038/nphys1884.

    Heat capacity through the magnetic-field-induced resistive transition in an underdoped high-temperature superconductor (Scott C. Riggs, O. Vafek,J. B. Kemper,J. B. Betts, A. Migliori del Los Alamos National Laboratory, F. F. Balakirev, W. N. Hardy, Ruixing Liang, D. A. Bonn e G. S. Boebinger; doi:10.1038/nphys1921).

    Photon shell game in three-resonator circuit quantum electrodynamics (Matteo Mariantoni, (University of California – Santa Barbara),H. Wang, Radoslaw C. Bialczak, M. Lenander, Erik Lucero, M. Neeley, A.D. O’Connell, D. Sank, M. Weides, J. Wenner, T. Yamamoto, Y. Yin, J. Zhao, John M. Martinis e A. N. Cleland; doi:10.1038/nphys1885).

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