Scienza made in Italy (or by Italians)

    Nuove tecniche diagnostiche per i tumori del polmone e per la sclerosi multipla, la velocità di trascrizione dell’Rna e un viaggio sulle orme di Darwin per piccoli naturalisti. Ecco la settimana della ricerca italiana.

    Un nuovo esame per la diagnosi del tumore ai polmoni in grado di classificare tumori polmonari non altrimenti identificabili con le metodologie tradizionali. È un test biomolecolare basato sull’analisi quantitativa di microRNA, affiancata dalla più tradizionale analisi morfologica e istochimica delle biopsie tumorali, messo a punto dai ricercatori dell’Unità di Anatomia patologica dell’Ospedale Santa Chiara di Trento in collaborazione con il Centro di Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento. Il lavoro è stato pubblicato sull’American Journal of Clinical Pathology (Mattia Barbareschi, Chiara Cantaloni, Valerio Del Vescovo, Alberto Cavazza, Valentina Monica, Rodolfo Carella, Giulio Rossi, Luca Morelli, Alberto Cucino, Massimo Silvestri, Giuseppe Tirone, Giuseppe Pelosi, Paolo Graziano, Mauro Papotti, Paolo Dalla Palma, Claudio Doglioni, Michela Alessandra Denti, Heterogeneity of Large Cell Carcinoma of the Lung An Immunophenotypic and miRNA-Based Analysis; doi: 10.1309/AJCPYY79XAGRAYCJ).

    Un gruppo di ricerca dell’Istituto San Raffaele è riuscito a identificare alcuni biomarcatori specifici per la sclerosi multipla mediante un’analisi del sangue, alcuni dei quali genere specifici. I ricercatori hanno confrontato i profili di pazienti con sclerosi multipla e di individui sani, osservando che la patologia è caratterizzata da cambiamenti significativi sia nella quantità che nel tipo di geni che sono diversamente espressi nel sangue degli uomini e delle donne. Inoltre, sono state identificate delle “firme molecolari” associate alla patologia diverse negli uomini e donne con SM rispetto a uomini e donne sani. La ricerca, pubblicata sul Journal of Autoimmunity, è valsa a Marco Di Dario, coautore dello studio una borsa di addestramento della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (Ramesh Menona, Marco Di Dario, Chiara Cordiglieria, Silvia Musio, Loredana La Mantia, Clara Milaneseb, Anna Luisa Di Stefano, Massimo Crabbio, Diego Franciotta, Roberto Bergamaschi, Rosetta Pedotti, Enzo Medico, Cinthia Farina  – Gender-based blood transcriptomes and interactomes in multiple sclerosis: Involvement of SP1 dependent gene transcription; doi:10.1016/j.jaut.2011.11.004). 

    Dal Dna all’Rna, con una trascrizione superveloce, fino a venti volte maggiore di quella misurata sino a oggi. A registrarla sono stati i ricercatori dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste, guidati da Alessandro Marcello. Servendosi di un processo di microscopia fluorescente che permette di visualizzare in cellule vive la trascrizione – ovvero la conversione dell’informazione genetica da un codice scritto a Dna a uno a Rna – gli scienziati hanno calcolato la velocità con cui la Rna polimerasi copia il genoma del virus HIV. Analizzando i risultati, è emerso come la polimerasi possa “correre” fino a venti volte di più di quanto finora pensato. “La trascrizione è un processo fondamentale, strettamente controllato dalla cellula. Le nostre misure indicano che anche la velocità della polimerasi può essere un fattore importante nel regolare l’espressione genica”, ha spiegato Marcello. Agli scienziati ora il compito di capire quali sono i fattori in grado di influenzare la velocità del processo di trascrizione. Lo studio è stato pubblicato su Embo Report (Paolo Maiuri, Anna Knezevich, Alex De Marco, Davide Mazza, Anna Kula, Jim G McNally & Alessandro Marcello, Fast transcription rates of RNA polymerase II in human cells; doi:10.1038/embor.2011.196).

    Tempo di vacanze e di viaggi. È infatti in partenza la spedizione che porterà sette bambini (italiani e argentini) e due scienziati a spasso per i luoghi battuti da Charles Darwin: quelli che lo portarono a elaborare la teoria dell’evoluzione delle specie. Non a caso la truppa dei giovani esploratori (9-12 anni) si chiama “Mini-Darwin” e, al fianco del paleontologo Marco Avanzini e del biologo Alfred Beran, percorrerà, tra il 26 dicembre e il 9 gennaio, circa 4.000 km, toccando Buenos Aires, Punta Ala e la Valle dei Dinosauri (nella zona del Neuquén) alla scoperta delle testimonianze della storia della vita sulla Terra. Per seguire il viaggio dei piccoli scienziati basta collegarsi al sito www.minidarwin.it. L’iniziativa è realizzata dalla Sissa Medialab con la collaborazione del Museo delle Scienze di Trento, il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Oceanografia Sperimentale (OGS) di Trieste e il supporto di Metamondo Tour Operator.

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