Scienza made in Italy (or by Italians)

    Una borsa di studio da 200 mila dollari per studiare il sistema immunitario, i primi 100 giorni dell’esperimento Xenon100 alla ricerca della materia oscura, raggi cosmici riscreati in un tubo di 4 metri. Una settimana decisamente interessante. Vediamola nel dettaglio.

    I ricercatori dell’Istituto Telethon Dulbecco (Dti), presso l’Istituto veneto di medicina molecolare di Padova spiegano, su Nature Cell Biology, il meccanismo attraverso il quale le cellule riescono a sopravvivere anche in carenza di nutrienti. Secondo quanto riportato, il segreto starebbe nell’allungamento dei mitocontri, le centrali elettriche delle cellule, al quale seguirebbe l’aumento di particolari strutture all’interno del corpuscolo, che permetterebbero di sfruttare al massimo i pochi nutrienti a disposizione. Poiché in alcune malattie genetiche e neurodegenerative questo meccanismo non si attiva, conoscerlo potrebbe permettere di individuare nuovi bersagli terapeutici (L. Gomes, G. Di Benedetto, L. Scorrano – During autophagy mitochondria elongate, are spared from degradation and sustain cell viability; doi:10.1038/ncb2220).

    Una camera a vuoto cilindrica lunga quattro metri. I ricercatori del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano e dell’Università di Torino, in collaborazione con l’istituto Max Planck di Gottinga, vi hanno pompato dentro elio, argo, xeno e aria, che sono poi stati bombardati un fascio di elettroni per ricreare i getti di gas cosmici osservati finora dai telescopi spaziali. Gli studiosi hanno poi descritto il loro esperimento sulle pagine del New Journal of Physics, dove hanno dimostrato che il comportamento dei getti è quello descritto dalla dinamica newtoniana (D Tordella, M Belan, S Massaglia, S De Ponte, A Mignone, E Bodenschatz e A Ferrari – Astrophysical jets: insights into long-term hydrodynamics; doi:10.1088/1367-2630/13/4/043011).

    Un gruppo internazionale di ricercatori tra cui anche un gruppo di scienziati dell‘Università di Firenze, ha usato una nuova tecnica di emissione di sincrotroni (interferometria a raggi X) per osservare, per la prima volta su scala molecolare, come le proteine dei muscoli cambiano forma e struttura dentro una cellula intatta di un muscolo scheletrico. Lo studio è stato pubblicato sui Proceedings of National Academy of Sciences (Massimo Reconditi, Elisabetta Brunello, Marco Linari, Pasquale Bianco, Theyencheri Narayanan, Pierre Panine, Gabriella Piazzesi, Vincenzo Lombardi e Malcolm Irving- Motion of myosin head domains during activation and force development in skeletal muscle; doi:10.1073/pnas.1018330108).

    La circonferenza del polso – e non quella della vita – nei bambini in sovrappeso predice il rischio di infarto e ictus che avranno da adulti. Ad affermarlo sono i ricercatori dell’università Sapienza di Roma e del Polo Pontino, il cui studio è state pubblicato sulla rivista scientifica Circulation: Journal of the American Heart Association. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che la circonferenza del polso riflette i livelli di insulina e l’insulino-resistenza nella misura del 20% circa, mentre l’indice di massa corporea, come marcatore di insulino-resistenza, aggiunge soltanto l’1% nella stima del rischio (Marco Capizzi, Gaetano Leto, Antonio Petrone, Simona Zampetti, Raffaele Edo Papa, Marcello Osimani, Marialuisa Spoletini, Andrea Lenzi, John Osborn, Marco Mastantuono, Andrea Vania, e Raffaella Buzzetti – Wrist Circumference Is a Clinical Marker of Insulin Resistance in Overweight and Obese Children and Adolescents; doi:10.1161/CIRCULATIONAHA.110.012898).

    Sono stati resi pubblici i risultati dei primi 100 giorni dell’esperimento XENON100, che si svolge nei Laboratori del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e che va alla ricerca delle cosiddette WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), le particelle principali candidate a costituire la materia oscura. I ricercatori hanno osservato ben tre eventi provenienti dalla radiazione di fondo, invece dei due aspettati. I risultati non mostrano ancora segnali di evidenza di materia oscura ma, grazie alla straordinaria sensibilità dell’esperimento, restringono moltissimo la “zona di caccia”.

    Per la prima volta, un ricercatore italiano è si è aggiudicato un importante finanziamento di 200 mila dollari dalla National Psoriasis Foundation. E’ Antonio Costanzo dell’Istituto di Dermatologia dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’. Il suo progetto vuole studiare come le diverse componenti del sistema immunitario interagiscono tra di loro per accendere la scintilla iniziale da cui si scatena la malattia, e identificare tra esse quella critica su cui sviluppare un eventuale vaccino. Lo studio multidisciplinare sarà condotto in collaborazione con Giovanni Monteleone, gastroenterologo ed immunologo, Carlo Pincelli, dermatologo (entrambi dell’ateneo romano) e Roberto Lande, immunologo dell’Istituto Superiore di Sanità.

    Segnaliamo, infine, su Nature, la firma di Giacomo Roati (Ino-Cnr, Lens – Università di Firenze) nello studio “Universal spin transport in a strongly interacting Fermi gas”, nel quale i ricercatori approfondiscono la dinamica dei sistemi fermionici in interazione. In particolare la ricerca mostra che la velocità di diffusione di spin è determinata da un limite quantico fondamentale (Ariel Sommer, Mark Ku, Giacomo Roati e Martin W. Zwierlein; doi:10.1038/nature09989).

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