Sclerosi multipla ed Epstein-Barr, le interazioni pericolose

    A causare la sclerosi multipla è un mix di componenti genetiche e fattori di rischio ambientali. Grazie ad un nuovo approccio, definito “interattoma candidato”, un gruppo di ricercatori della Sapienza Università di Roma ha studiato oggi l’interazione tra questi diversi tipi di fattori di rischio, riuscendo così a dimostrare il ruolo svolto nella genesi della malattia dal virus di Epstein-Barr (Ebv), agente virale della famiglia degli herpesvirus che causa la mononucleosi infettiva. Nello studio, pubblicato sulla rivista Plos One, è emersa anche un’associazione tra Sm, virus dell’epatite B (Hbv) e Hiv, ma la mancanza di dati epidemiologici a riguardo rende difficile valutare il ruolo di questi due agenti infettivi.

    Comprendere la cause della sclerosi multipla è fondamentale per iniziare a pensare a cure definitive. Recentemente, gli studi di associazione genetica “genome wide “ (Gwas) stanno fornendo importanti dati sui fattori di rischio genetici associati alla sclerosi multipla, mentre in parallelo studi epidemiologici confermano sempre di più la presenza, al fianco di questi, di componenti non ereditabili che influenzano lo sviluppo della malattia. Per comprendere il reale ruolo di questi fattori ambientali è fondamentale studiare in che modo interagiscano con quelli genetici, ma fino ad oggi questo genere di studi erano risultati particolarmente difficili da portare a termine, a causa del numero estremamente alto di dati da prendere in considerazione.

    Il metodo dell'”interattoma candidato” ha permesso ai ricercatori della Sapienza di studiare con relativa semplicità i fattori di rischio ambientali per la Sm, analizzando la rilevanza statistica dell’associazione tra gruppi di geni (o interattomi) i cui prodotti interagiscono con determinati fattori ambientali, potenzialmente rilevanti per la patogenesi della malattia. Lo studio si è focalizzato sugli interattomi virali, ovvero i geni che ad oggi sono noti per interagire con virus come quello di Epstein Barr (Ebv), il virus dell’immunodeficienza umana (Hiv), il virus dell’epatite B (Hbv), il virus dell’epatite C, il citomegalovirus, il virus (Cmv) Hhv8 del sarcoma di Kaposi, il virus dell’influenza H1n1 e virus Jc. Dall’analisi è emerso che Ebv, Hiv e Hbv mostrano un’associazione statisticamente rilevante con la sclerosi multipla. I dati epidemiologici supportano il ruolo di Ebv nella patogenesi della Sm, mentre mancano dati in grado di confermare la correlazione con Hbv e Hiv.

    Secondo i ricercatori comunque, i risultati supportano un ruolo causale dell’interazione del virus di Epstein-Barr con i prodotti delle varianti dei geni associati alla Sm, dimostrando che il metodo dell’interattoma candidato potrebbe diventare in futuro una strategia molto importante per interpretare i dati genetici alla luce delle acquisizione della epidemiologia e della patofisiologia.

    Riferimenti:  A “Candidate-Interactome” Aggregate Analysis of Genome-Wide Association Data in Multiple Sclerosis; Rosella Mechelli,  Renato Umeton, Claudia Policano, Viviana Annibali, Giulia Coarelli, Vito A. G. Ricigliano, Danila Vittori, Arianna Fornasiero, Maria Chiara Buscarinu, Silvia Romano, Marco Salvetti, Giovanni Ristori; Plos One doi:10.1371/journal.pone.0063300

    Se avete ricerche e studi da segnalare alla redazione per la rubrica “Ricerca d’Italia” scrivete a redazione@galileonet.it

    Credits immagine: Liza Gross/Wikipedia

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