Un nuovo catalizzatore per migliorare fino a trenta volte l’efficienza della combustione del metano. La scoperta, pubblicata sull’ultimo numero di Science, è di un gruppo di ricerca congiunto dell’Istituto di chimica dei composti organo metallici del Cnr (Iccom-Cnr) e dell’Università di Trieste che ha lavorato in collaborazione con l’Università della Pennsylvania.
“Il nostro catalizzatore consente un miglior uso delle risorse energetiche perché è estremamente reattivo nei confronti della combustione del metano a bassa temperatura”, afferma Paolo Fornasiero, coordinatore dello studio. “Il processo si basa sulla realizzazione di un’architettura molecolare mediante un approccio modulare simile alle costruzioni del Lego. Anziché disporre il metallo sopra l’ossido, come si fa convenzionalmente, abbiamo pensato di costruire prima le particelle di metallo e poi circondarle di uno strato poroso protettivo di ossido di cerio.Il materiale così ottenuto, a parità di carico metallico, è 30 volte più attivo dei migliori catalizzatori attualmente esistenti, e permette di bruciare il metano completamente già a 400 °C”.
L’impiego di catalizzatori realizzati con questo metodo porterebbero alla riduzione delle emissioni di gas serra, a un sensibile risparmio energetico e al conseguente miglioramento dei processi industriali. “A livello applicativo futuro”, conclude Fornasiero, “possiamo ipotizzare l’utilizzo nelle caldaie a metano, nelle stufe catalitiche e nelle turbine a gas, per generare corrente con un significativo miglioramento delle prestazioni e la riduzione dell’inquinamento prodotto. Sono inoltre notevoli le prospettive per l’abbattimento del metano incombusto dai gas di scarico di autoveicoli”.
Riferimenti: M. Cargnello, J. J. Delgado Jaén, J. C. Hernández Garrido, K. Bakhmutsky, T. Montini, J. J. Calvino Gámez, R. J. Gorte, P. Fornasiero – Exceptional Activity for Methane Combustion over Modular Pd@CeO2 Subunits on Functionalized Al2O3; DOI: 10.1126/science.1222887