Solo pochi anni fa, le donne giovani che si ammalavano di tumore e che uscivano dalla malattia avevano poche speranze di diventare genitori, a causa, soprattutto, delle cure che in molti casi portano all’infertilità. Ma molto è cambiato e sta cambiando, anche culturalmente: c’è molta più consapevolezza tra le pazienti, nella classe medica e a livello istituzionale. È uno dei messaggi emersi dal convegno “Procreazione medicalmente assistita. La soddisfazione del desiderio di genitorialità, anche per i pazienti oncologici”, che si è svolto lo scorso 15 novembre in Senato.
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