Così i cani si calmano tra loro

Girano la testa, si leccano il naso, restano immobili o sollevano la zampa anteriore: sono alcuni dei segnali che i cani si scambiano tra loro per “calmarsi”, diminuire gli eventuali comportamenti aggressivi e instaurare tra loro una relazione pacifica. Lo rivela, sulle pagine del Journal of Veterinary Behavior, uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa.

Non è nuova in ambito veterinario l’osservazione dei cosiddetti segnali calmanti: dalla postura, alle espressioni, alla comunicazione visiva, i cani in quanto animali sociali utilizzando ampiamente l’interazione come elemento di coesione e risoluzione di conflitti all’interno del proprio gruppo. Per la prima volta però, con un metodo sperimentale, uno studio ne ha voluto indagare anche l’eventuale funzione comunicativa.

La sperimentazione è stata condotta su 24 cani, 12 femmine e 12 maschi, di cui sono stati analizzati i comportamenti durante l’interazione con altri cani, divisi tra conosciuti – con cui i 24 cani costituenti il focus dello studio avevano interagito almeno cinque volte per più di 15 minuti durante l’ultimo mese – e sconosciuti. L’osservazione delle interazioni è avvenuta in 4 incontri di 5 minuti ciascuno, in cui ognuno dei 24 cani interagiva di volta in volta con uno dei cani dell’altro gruppo, secondo una sequenza ben precisa: un cane sconosciuto dello stesso sesso, uno sconosciuto dell’altro sesso, un cane conosciuto dello stesso sesso e uno conosciuto dell’altro sesso.

In un totale di 96 incontri, sono stati osservati 2.130 segnali calmanti, la maggior parte dei quali – girare la testa, leccarsi il naso, immobilizzarsi, allontanarsi e sollevare la zampa – venivano messi in atto nell’interazione con cani sconosciuti. Il comportamento di leccare la bocca dell’altro invece, era più frequente tra cani che si conoscevano, a testimonianza della maggiore confidenza richiesta per essere attuato, in quanto potenzialmente rischioso.

Un insieme di segnali che, sottolineano gli studiosi, comportano nell’altro una diminuzione degli atteggiamenti ostili: nessuno dei 109 comportamenti aggressivi – osservati per lo più tra cani che non si conoscevano – è stato infatti preceduto da segnali calmanti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, almeno un segnale calmante veniva messo in atto dai cani come risposta a comportamenti ostili, portando subito a una riduzione dell’aggressività nell’altro.

Infine, sebbene durante l’osservazione i cani abbiano trascorso diverso tempo senza interagire, la maggior parte dei segnali calmanti sono stati messi in atto proprio durante i momenti di interazione, facendo supporre ai ricercatori che abbiano anche una funzione comunicativa. Sono però necessari ulteriori studi per chiarire maggiormente il significato, la pertinenza e l’impatto che ciascun segnale calmante ha sui comportamenti aggressivi dell’altro.

Riferimento: Journal of Veterinary Behavior

Ilaria Campagna

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

1 ora fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più