La Cina esporta anche l’inquinamento verso gli Usa

Made in China. Lo vediamo scritto praticamente ovunque: dai telefoni, ai televisori, ai capi di abbigliamento. Ma, dal punto di vista ambientale, quanto costa alla Cina, e al pianeta, la produzione di tutti questi beni di consumo? Tanto. La Cina, infatti, è il paese che emette la maggior quantità di inquinanti atmosferici, molti dei quali si diffondono nell’atmosfera e viaggiano fino a raggiungere le coste dell’America. E non a caso, si potrebbe dire. Infatti, uno studio pubblicato su Pnas mostra come una gran parte delle emissioni cinesi ha origine dalla produzione del paese di beni da destinare all’estero, come Usa ed Europa.

Un bel dì vedremo levarsi un fil di fumo

Il team di scienziati guidati da Jintai Lin dell’Università di Pechino ha analizzato la quantità di emissioni cinesi legata all’import-export, prendendo in considerazione dati economici e i livelli di diossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbone e black carbon, tra il 2000 e il 2009. Solo per il 2006, per esempio, una percentuale compresa tra il 17% e il 36% degli inquinanti cinesi era imputabile alla produzione di beni da destinare all’esportazione, in buona parte verso gli Usa. Ma lo stesso inquinamento, così come i prodotti assemblati fuori dal paese, sembra come tornare al punto di partenza: verso gli Usa, appunto. Come a significare che appaltare alla Cina la produzione di beni di consumo non significa privarsi del tutto anche dei costi ambientali che la stessa produzione comporta, anche per le nazioni che importano dal paese asiatico.

Venti di smog

Infatti, spiegano gli scienziati, a Los Angeles, almeno un giorno l’anno si superano i livelli di smog ammissibili a causa degli ossidi di azoto e monossido di carbonio rilasciati dalle industrie cinesi impegnate a produrre beni da esportare all’estero. E anche il resto dei giorni, una buona parte (circa un quarto) dei livelli di solfati misurati sulla costa ovest degli Usa è dovuta all’attività delle fabbriche cinesi, i cui inquinanti sono spinti attraverso il Pacifico da venti occidentali. 

Se da una parte quel che emerge dallo studio è la necessità della Cina di sviluppare strategie efficienti per il controllo della produzione energetica e delle emissioni, dall’altra le politiche ambientali internazionali dovrebbero tener conto anche del peso delle emissioni di un paese mentre si trova impegnato a produrre beni destinati ad un altro, concludono gli autori.

Riferimenti: University of California Irvine

Foto di Hitesh Choudhary da Pixabay

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più