Categorie: Spazio

Come evitare gli asteroidi

Un asteroide che punta minaccioso verso la Terra e pochi giorni per decidere cosa fare. E’ la sceneggiatura di molti film catastrofisti, ma anche un’ipotesi che sta ispirando software per evacuare la popolazione dalle eventuali zone d’impatto. È il caso del progetto di Charlotte Norlund – PhD in astronautica presso l’Università di Southampton – presentato a Bucarest in occasione della International Academy of Astronautics Planetary Defence Conference.

Il programma di simulazione si chiama Near Earth Object Mitigation Support System (Neomiss) e aiuterà i governi ad adottare le migliori strategie per ridurre la perdita di vite umane nel caso di un imminente impatto. Il sistema è in grado di valutare le tipologie di danno che l’asteroide potrebbe causare all’ambiente e alle infrastrutture circostanti il punto di collisione sotto forma di terremoti, onde d’urto e incendi. Unendo questi dati a una precisa valutazione dell’affollamento delle vie di fuga, Neomiss è in grado di indicare tutte le soluzioni per facilitare la fuga.

“L’idea alla base di questo sistema può essere applicata a qualsiasi tipo di calamità naturale“- ha precisato Hugh Lewis, ingegnere aerospaziale e coordinatore della ricerca – “basta disporre in anticipo di alcune previsioni di allerta, come nel caso di uragani, eruzioni vulcaniche, tsunami e impatti di asteroidi. I primi risultati dimostrano che, in caso di emergenza, in diverse aree del mondo si impiegherebbe troppo tempo per mettere in salvo la popolazione”.

Mentre Neomiss suggerisce gli interventi possibili, i telescopi del programma Nasa Spaceguard sorvegliano lo Spazio puntando i loro sensori sulle traiettorie degli asteroidi che sfiorano l’orbita terrestre. Il prossimo sarà 2005 YU55, un gigante del diametro di 400 metri che sfreccerà vicino alla Terra nel novembre 2011.

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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