Categorie: Società

Con la banda larga sale il Pil

Lo sviluppo economico delle grandi potenze occidentali corre sulla rete. I numeri parlano chiaro: raddoppiare la velocità della banda larga accresce l’efficacia dei servizi pubblici e genera un incremento del Pil dello 0,3%. Per i paesi dell’area Ocse, significa un balzo in avanti pari a circa 126 miliardi di dollari. A dimostralo è un report pubblicato da Ericsson in collaborazione con la svedese Chalmers University of Technology.

I dati sono stati raccolti in 33 nazioni aderenti all’Ocse (tra cui anche l’Italia) attraverso una analisi dei tassi di crescita relativi al biennio 2008-2010. Sulla base della velocità media delle reti installate oggi – calcolate grazie al servizio di network diagnostic Ookla – gli autori dello studio hanno quindi identificato una correlazione diretta fra la crescita della rete e il prodotto interno lordo. Quadruplicando la velocità della banda larga, la crescita del Pil si attesterebbe addirittura allo 0,6%.

“La banda larga ha grandi potenzialità”, ha spiegato Johan Wibergh di Ericsson: “Grazie al suo impiego, sarà possibile accedere a servizi online più efficienti e applicazioni smart per le telecomunicazioni. Nel settore salute, ci aspettiamo che le app smartphone verranno usate da 500 milioni di persone”. In aggiunta, il grado di penetrazione della rete all’interno della società garantirebbe una crescita ulteriore del Pil. I dati Ericsson pubblicati in un precedente studio del 2010, parlavano di un incremento di un punto percentuale per ogni 10% di spazio conquistato da internet. “Questi risultati sono stati ottenuti applicando un rigoroso metodo scientifico”, ha precisato Erik Bohlin, tecnologo della Chalmers University: “Le statistiche riportate dallo studio premiano tutti quei governi che promuovo la crescita della banda larga”.

Una promessa di sviluppo che favorirebbe soprattutto l’Italia, da tempo bloccata in una situazione stagnante. Da anni, infatti, la Penisola naviga a una velocità al di sotto della media Ocse (9 Mbit/s). Secondo i dati diffusi nel 2010 dall’Osservatorio sulla Banda Larga la velocità di download delle connessioni broadband nostrane raggiunge i 4,1 Mbit/s, ovvero circa il 55% della velocità massima promossa dai gestori di telecomunicazioni. Nel caso delle reti senza fili, poi, la situazione è assai più critica: il download medio si attesta introno a 1,39 Mbit/s, ovvero il 35% di quanto viene sbandierato dalla pubblicità.

Riferimenti: Chalmers University of Technology, Ericsson
Foto credits: Ericsson

Lorenzo Mannella

Si occupa di scienza, internet e innovazione. Laureato in Biotecnologie presso l'Università di Pisa, ha frequentato il master SGP in comunicazione scientifica presso Sapienza Università di Roma. Collabora con Galileo dal 2011. Scrive per Wired, Sapere e L'Espresso.

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