Curiosity: no, su Marte non c’è metano

Da Curiosity arrivano nuovi dati sulla composizione dell’atmosfera di Marte, e purtroppo è una conferma: il metano sul pianeta non c’è. Già a luglio, le stime ottenute con il Sam (Sample Analisys at Mars), il kit di analisi chimiche di cui è equipaggiata la sonda, avevano riveduto al ribasso le stime precedenti sulla concentrazione del gas, portandole a 2,7 parti per miliardo. Troppo poco per far pensare alla presenza di vita biologica sul pianeta. Oggi, il rover della Nasa ha misurato nuovamente la presenza del metano utilizzando il tunable laser spectrometer, uno strumento di precisione realizzato espressamente per stabilire la compatibilità dell’atmosfera di marziana con la presenza di forme di vita. I dati provenienti dalla sonda sono stati presentati su Science da un team di ricercatori del California Institute of Technology.

È facile comprendere l’interesse degli astronomi per il metano, se si pensa che oltre il 90-95% di quello presente sul nostro pianeta proviene da fonti biologiche, che siano animali in carne ed ossa o combustibili fossili. Trovare traccia del gas nell’atmosfera di un pianeta è quindi una spia della possibile presenza di forme di vita.

Le osservazioni fatte dalla Terra negli scorsi decenni avevano rilevato una presenza di circa 10 parti per miliardo di gas nell’atmosfera di Marte. Poco, se si pensa che quella terreste ne contiene circa 1.700, ma comunque abbastanza per far pensare che il pianeta in passato avesse ospitato la vita. In ben due occasioni, inoltre, erano stati osservati dei “pennacchi” di fumo che si riteneva potessero essere composti proprio di metano, e che avrebbero potuto essere il segno di un’attività microbica nel suolo del pianeta.

Si attendeva dunque con ansia una verifica effettuata direttamente dalla superficie del pianeta. La prima delusione è arrivata però a luglio, quando Curiosity ha fornito i primi dati sulla composizione dell’atmosfera marziana, rilevando la presenza di sole 2,7 parti per miliardo di metano. Dopo queste misurazioni, la sonda ha continuato le analisi utilizzando il Tunable Laser Spectrometer, uno strumento realizzato specificamente per valutare la possibilità che il pianeta ospiti, o abbia ospitato in passato, forme di vita microbiche, analizzando la presenza di metano e anidride carbonica nella sua atmosfera.

Ora gli scienziati della Nasa hanno finito di analizzare i dati raccolti, e il risultato è una nuova delusione: la stima infatti è di 1,3 parti per miliardo, ancora meno quindi di quanto rilevato in precedenza. Si tratta inoltre di una quantità troppo piccola per giustificare le presunte fumate di metano osservate dalla Terra, che si stimava contenessero circa 19.000 tonnellate di gas, e avrebbero quindi dovuto lasciare traccia della loro presenza nell’atmosfera. La possibilità che il pianeta ospiti, o abbia ospitato, forme di vita si fa quindi sempre più remota.  

Riferimenti: Science Doi: 10.1126/science.1242902

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona 

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