Categorie: Salute

Diabete, misurare la glicemia senza pungersi il dito

Claudio Pelizzeni ha 32 anni e il diabete di tipo I. Ha frequentato l’università, ha preso una laurea e ha trovato lavoro come bancario. Ma non era contento: il suo sogno è sempre stato quello di viaggiare, di fare il giro del mondo senza prendere neanche un aereo. È il fatto di avere una malattia cronica gli ha dato una motivazione in più: dimostrare che anche in queste condizioni non bisogna rinunciare ai propri sogni e vivere il viaggio come terapia nella terapia. Ne ha parlato con il suo medico, con lui ha messo a punto un sistema di monitoraggio a distanza di tutti i parametri importanti per la sua salute e, a maggio scorso, è partito: destinazione Australia. “Quando Claudio è venuto da me sono rimasto subito impressionato dalla sua voglia di intraprenedere questa avventura e ho cercato insieme a lui di organizzare il viaggio in maniera che fosse di aiuto e non di danno per la sua condizione”, afferma Stefano Genovese, responsabile U.O. Diabetologia e Malattie Metaboliche, Multimedica IRCCS, Sesto San Giovanni, Milano.

Oggi Claudio ha attraversato l’Europa dell’est, è stato in Russia, in Nepal, in India, nelle isole Andamane (questo il suo blog, per seguire tutto il viaggio). È lì che ha ricevuto un pacchetto da parte di Genovese: dentro un nuovo strumento per misurare in maniera non invasiva il glucosio, il FreeStyle Libre. È poco più grande di una moneta da due euro, si applica con un microago dietro il braccio e grazie a una tecnologia avanzata riesce a controllare il livello di zuccheri nei fluidi interstiziali e a memorizzare continuamente i valori. Per sapere qual è la propria situazione basta avvicinare il lettore al sensore e in meno di un secondo si ottiene la risposta, visualizzata in in modo chiaro e intuitivo sul touch screen a colori. Il sensore, che non richiede calibrazione, è progettato per rimanere applicato al corpo fino a 14 giorni e può essere indossato anche per nuotare, fare la doccia o qualunque attività fisica.

“I valori rilevati dal sensore vengono elaborati grazie all’Ambulatory Glucose Profile (AGP), un software avanzato che riassume statisticamente i dati standardizzati della glicemia e li visualizza graficamente, con un’interfaccia chiara e intuitiva, in pattern glicemici giornalieri di immediata comprensione”, spiega Genovese. “Il software FreeStyle Libre può aiutare il medico a prendere decisioni ottimali sulla terapia ed il paziente ad avere maggiore consapevolezza della propria condizione. L’accesso a questo tipo di informazioni rende più produttivo il dialogo medico-paziente e può consentire ai diabetologi clinici una reale personalizzazione della terapia”. Anche a molti chilometri di distanza, come quelli che separano Claudio dal suo medico.

Il sistema, frutto della ricerca Abbott, è stato approvato in sette paesi europei: Italia, Germania, Francia, Olanda, Spagna, Svezia e Regno Unito. Può essere acquistato online sul sito dedicato www.freestylelibre.it

 

Letizia Gabaglio

Laureata in Filosofia, ha da sempre il pallino per la divulgazione scientifica e per l'organizzazione di cose e persone. E' riuscita a soddisfare entrambe a Galileo.

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  • Ottimo prodotto, ma probabilmente occorrerà aspettare che scenda di prezzo, al momento solo i sensori (1 ogni 14 gg) costerebbero oltre 1500€ all'anno. Sperare che il produttore punti su un sensore o riutilizzabile o che duri parecchio o che comunque costi di meno... mi sembra un'utopia.

  • Diabete 2.
    Quanto bisogna spendere per questo apparecchio.
    Perché le asl non lo adottano, risparmierebbero soldi.
    Quale il livello di attendibilità'
    Saluti grazie Luc 75

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