Categorie: Vita

Diavoli di mare volanti avvistati in Liguria

Si chiama Mobula mobular, più nota con il nome di Diavolo di mare, ed è la prima volta, in oltre venticinque anni di attività di ricerca e monitoraggio dell’Istituto Tethys nelle acque del Santuario Pelagos, che vengono documentati avvistamenti di interi gruppi di queste mante del Mediterraneo.

La Mobula mobular è un esponente della famiglia dei Mobulidi, caratterizzato da lunghe pinne cefaliche (può raggiungere i 5 metri di larghezza, anche se la maggior parte degli adulti misurano fra i 3,5 e i 4 metri) e dalla presenza di un piccolo aculeo alla fine della coda. È simile ad una manta, ma si differenzia per la bocca (di minori dimensioni) che si apre sulla parte inferiore del muso anziché sulla sua estremità anteriore e per la tendenza delle pinne cefaliche ad avvolgersi verso l’esterno. Si tratta di uno “squalo piatto”, un gigante inoffensivo che si nutre in prevalenza di zooplancton.

Gli avvistamenti di queste animali, anche se sporadici, non sono una novità al largo del ponente ligure, ma l’incontro con i due banchi, rispettivamente di 10 e 15 esemplari, è stato un evento raro perché, oltre alla numerosa presenza di mobule, quello che i ricercatori si sono trovati ad osservare è stato un vero e proprio spettacolo. I diavoli di mare si sono infatti esibiti in una serie di salti davanti all’imbarcazione da ricerca di Tethys. Cosa abbia spinto questi giganti marini a saltare fuori dal proprio ambiente, tuttavia, non è ancora noto.

Esemplari tanto belli quanto a rischio. Tethys infatti ricorda che la Mobula mobular, a causa del basso tasso riproduttivo e soprattutto delle catture accidentali nelle reti da pesca, tuttora impiegate illegalmente nel Mediterraneo, è una specie segnalata come “in pericolo” nella Lista Rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iuc).

Credits immagine: M. Bottaro/Istituto Tethys

Davide Bilancetti

Nonostante maturità e laurea scientifiche, ho sempre avuto un debole per il giornalismo ed in particolare per quello scientifico. La laurea in biotecnologie, scelta quasi per caso una sera d’estate, mi ha confermato la doppia passione per scienza e comunicazione. Così negli anni ho cercato di scrivere in tutti i modi, dal giornale della scuola alla webzine di fumetti, fino a quando, ancora una volta in una sera d’estate, ho letto del Master in giornalismo scientifico di Roma, capendo di aver trovato la strada da percorrere e che finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno.

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