Più che l’arte tessitrice del ragno è il suo Dna a rendere la ragnatela resistente. Ricercatori della University of California Riverside e della University of Wyoming, Usa, hanno compilato le sequenze genetiche che in cinque generi diversi di ragni (Araneae) codificano la fibroina, la proteina di cui sono fatte le ragnatele e che, secreta allo stato liquido, solidifica rapidamente e trasformandosi in una fibra insolubile. Il loro studio è su Science.
Tra tutte le sequenze analizzate, i ricercatori hanno trovato un elemento comune: una serie di quattro “motivi” ripetitivi, cioè quattro brevi frammenti di Dna che si ripetono sempre uguali. Questo risultato, pubblicato su Science, contribuisce a chiarire un problema di cui gli scienziati si occupano da molto tempo: l’elevata resistenza delle ragnatele dipende dalla loro struttura proteica o dal particolare metodo di “tessitura”?
Pur non dirimendo definitivamente la questione, la presenza ricorrente dei motivi ripetuti (che sembrano addirittura risalire a 125 milioni di anni fa nella storia evolutiva dei ragni) tra i diversi generi dimostra che la sequenza genetica delle proteine è un fattore fondamentale nel determinare le caratteristiche della ragnatela, almeno tanto importante quanto l’abilità dei tessitori. I quattro motivi sono presenti anche in altre proteine strutturali particolarmente robuste, come quelle che costituiscono il guscio delle ostriche o dei mitili. Ma, sostengono gli autori, queste strutture si sarebbero evolute per vie indipendenti rispetto alla fibroina delle ragnatele. (f.n.)
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