Due parassiti, il Plasmodium vivax e il Plasmodium knowlesi, sono la causa delle forme di malaria più serie, anche letali, che colpiscono l’essere umano. La scoperta è stata fatta grazie alla decodifica del genoma dei due protozoi da parte dei ricercatori della New York University School of Medicine (Usa) e del Wellcome Trust Sanger Institute (G.b.). Ai due studi che svelano i trucchi del plasmodio Nature dedica questa settimana copertina ed editoriale.
Finora i due ceppi erano stati sottovalutati dai microbiologi. Le infezioni da P. vivax, infatti, un tempo erano classificate come “benigne” mentre ora un numero sempre maggiore di studi rivelano che sono responsabili del 25 per cento dei 500 milioni di casi di malaria a livello mondiale, e che possono essere letali. Il P. vivax invade solo le cellule del sangue ancora immature (reticolociti) ma, secondo i ricercatori statunitensi, ha un lungo periodo di quiescenza nel fegato.
Anche il P. knowlesi, riportano i biologi inglesi, è stato sottovalutato: probabilmente le infezioni sono state confuse con quelle da P. malariae. Alcuni dei suoi geni sembrano analoghi a quelli umani che regolano il sistema immunitario, mimetismo che consentirebbe al parassita di interferire con il riconoscimento delle cellule infette da parte del nostro organismo.
L’analisi dei due genomi ha anche rivelato una stretta parentela tra i due ceppi. Le recenti scoperte potrebbero aiutare nella messa a punto di vaccini e farmaci antimalarici che ancora mancano. Si contano soltanto due vaccini sperimentali per combattere il P. vivax, contro i tredici vaccini e i ventitré farmaci disponibili contro il P. falciparum, il plasmodio più conosciuto. (e.r.)
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