Categorie: Spazio

Dove osano i rover marziani

Quattro siti di atterraggio candidati per un solo roverCuriosity –  per la prossima missione Nasa su Marte. Quale scegliere è più importante oggi che in passato, visto l’ambizioso obiettivo della nuova sonda da 2,5 miliardi di dollari: cercare di capire se in passato il Pianeta Rosso presentasse le condizioni per ospitare la vita. La lista dei finalisti è stata stilata da 50 scienziati in collaborazione con il team del Mars Science Laboratory (nome ufficiale di Curiosity). Una selezione estremamente scrupolosa, durante la quale decine di potenziali siti di atterraggio sono stati valutati da esperti di planetologia, geologia e mineralogia e dagli ingegneri della Nasa. Curiosity sfrutterà la nuova tecnologia dello “sky crane”che permetterà un atterraggio delicato sulla superficie marziana grazie a una piattaforma dotata di piccoli razzi.

Il primo sito proposto (il candidato con più probabilità di essere scelto) è Gale, un cratere di 150 chilometri poco a sud dell’equatore marziano, dove un tempo, probabilmente, scorreva l’acqua. Di questo passato rimangono pochi segni, come gli enormi cumuli sedimentari che si innalzano per oltre 5.000 metri. Secondo nome sulla lista è quello del cratere Eberswalde, che contiene i resti del delta di un fiume e con esso, si ipotizza e si spera, i possibili resti di vita organica sepolti nei sedimenti. Seguono la regione di Mawrth Vallis, nota per le sue rocce particolarmente antiche, e il cratere Holden, che forse un tempo ospitava un lago.

Venerdì 1 luglio, il project scientist di Curiosity, John Grotzinger del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, presenterà all’Amministratore associato della Nasa, Ed Weller, la selezione dei quattro siti di atterraggio, e l’annuncio ufficiale verrà probabilmente dato la settimana prossima. Il suggerimento degli scienziati non implica automaticamente che il cratere Gale – che prende il nome da Walter Frederick Gale, banchiere australiano, astronomo dilettante e scopritore di comete – sarà scelto, ma è comunque probabile che il nuovo rover si dirigerà su uno dei quattro siti della lista.

Riferimenti: Nature

Massimiliano Razzano

Dopo laurea e dottorato in Fisica, ha trascorso periodi di studio in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente lavora presso l’Università di Pisa e l’INFN, dove svolge ricerca in astrofisica delle alte energie. Alla ricerca affianca da anni la divulgazione ed il giornalismo scientifico.  Giornalista pubblicista, collabora con diverse testate fra cui Le Stelle, Le Scienze, Mente & Cervello, Nuovo Orione, Airone, e dal 2010 con Galileo.

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