Dietrofront per il cotone transgenico. Dopo sette anni di sperimentazione in Cina sono fallimentari i tentativi di piantare cotone modificato geneticamente per combattere gli insetti infestanti. Lo afferma uno studio condotto da Per Pinstrup-Andersen e dai suoi colleghi della Cornell University di New York in collaborazione con ricercatori cinesi. Dopo gli Stati Uniti, anche la Cina ha iniziato la sperimentazione sul cosiddetto cotone Bt (Bacillus thuringiensis), una versione della pianta geneticamente modificata allo scopo di resistere agli attacchi di una particolare specie di larva infestante. Ma mentre i risultati dopo i primi due anni sembravano dimostrare il successo nella lotta contro gli insetti, ora il nuovo studio smentisce le prime stime ottimistiche. Secondo quanto riportato dai ricercatori americani, infatti, accanto a una riduzione dell’azione infestante della larva del cotone, c’è però un incremento di altre specie di insetti, come i miridi fitofagi. Gli agricoltori devono pertanto ricorrere a ulteriori pesticidi, con il risultato di un aggravio di costi rispetto al cotone normale di quasi un dieci per cento. Domani, nel Magazine di Galileo, un approfondimento dello studio americano. (m.cap.)
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