I due fenomeni tipici della schizofrenia sono stati finalmente messi in relazione. Merito di un gruppo di ricercatori del National Institute of Mental Health (Usa), il cui studio sarà pubblicato su Nature Neuroscience. Le anomalie che colpiscono i lobi frontali e i neuroni che producono dopamina avrebbero tra di loro un rapporto di causa-effetto. Attraverso uno scanning funzionale del cervello gli scienziati hanno rilevato che un difetto nell’attività della corteccia prefrontale – l’area del cervello deputata alla memoria e al ragionamento astratto – è associato a un eccesso di rilascio del messaggero chimico dopamina. Alcune ricerche precedenti avevano già suggerito una correlazione inversa tra i due tipi di attività cerebrale. Ora questa scoperta dimostra che le due anomalie che si ritrovano più frequentemente nei pazienti affetti da schizofrenia derivano da un meccanismo fisiopatologico comune. E pone le basi per una nuova strategia terapeutica. Finora, infatti, i farmaci antipsicotici utilizzati servivano a bloccare l’eccessivo rilascio di dopamina. In futuro, il trattamento potrebbe essere diretto ad eliminarne la causa, agendo sulla corteccia prefrontale. (v.n.)
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