L’epidemia di Ebola che ha colpito la Repubblica democratica del Congo si conferma la seconda peggiore della storia: la conta dei morti ha ormai superato quota 500, e i casi di contagio quella di 800. Un’epidemia unica, perché questa volta ha colpito una regione coinvolta in gravi scontri armati tra forze governative e gruppi di ribelli, che complicano notevolmente il lavoro dei sanitari. Ma anche perché per la prima volta esistono dei farmaci potenzialmente in grado di fare la differenza. Farmaci utilizzati fino ad ora seguendo un protocollo emergenziale, ma che da oggi saranno al centro di un trial clinico che aiuterà a identificarne efficacia: un passo fondamentale per migliorare le armi a disposizione di medici e volontari che lottano contro l’epidemia. E che oggi riceve una spinta fondamentale: Medici Senza Frontiere ha appena annunciato infatti che i due centri di cura di Katwa e Butempo, in Nord Kivu, epicentro principale dell’epidemia, inizieranno ad arruolare pazienti per partecipare agli studi clinici randomizzati.
I quattro trattamenti valutati dallo studio clinico, Remdesivir, mAb114, REGN–EB3 e ZMapp, sono stati somministrati sin dall’inizio di questa epidemia seguendo il protocollo MEURI (Monitored Emergency Use of Unregistered and Investigational Interventions), che consente l’uso di nuovi farmaci non ancora registrati su persone colpite da malattie mortali come l’Ebola per offrire maggiori possibilità di sopravvivenza. Il passaggio dal livello MEURI a quello di trial clinico – spiegano gli esperti di Msf – è fondamentale, perché consentirà di generare dati scientifici sull’efficacia dei , e identificare il farmaco più efficace tra i quattro presi in esame.
Il trial è condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’INRB (National Institute of Biomedical Research of DRC) e dal NIH (US National Institute of Health) in collaborazione con altri attori nazionali e internazionali. Butembo e Katwa sono attualmente gli epicentri dell’epidemia. Il Centro di trattamento Msf a Butembo può accogliere 96 pazienti mentre quello di Katwa, aperto il mese scorso, conta 62 posti letto. Dall’inizio delle attività, MSF ha assistito più di 2.100 pazienti in questi due centri, con 250 casi confermati di Ebola e 110 pazienti guariti.
Credit: Msf
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