Categorie: SaluteSocietà

Ecco i risultati del rapporto Osmed 2013

L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha appena divulgato il rapporto Osmed 2013, che monitora la spesa farmaceutica convenzionata a livello nazionale e regionale tramite l’elaborazione di oltre 500 milioni di ricette prescritte dai medici di medicina generale e inviate da 18mila farmacie sul territorio. Il quadro sanitario che emerge dal rapporto parla chiaro: il consumo di farmaci è aumentato rispetto all’anno precedente, così come, naturalmente, la spesa farmaceutica totale. Secondo l’Aifa, nel 2013 ogni cittadino ha assunto in media poco meno di 1,7 dosi di farmaco ogni giorno, per un totale di 1.679 dosi al giorno ogni 1000 abitanti. Di questi, poco più del 70% erano a carico del Servizio Sanitario Nazionale: la spesa farmaceutica totale, tra comparto pubblico e privato, è stata pari a 26,1 miliardi di euro, il 2,3% in più rispetto al 2012.

I farmaci più consumati sono quelli per il sistema cardiovascolare, seguiti da quelli per l’apparato gastrointestinale e per il metabolismo, dai farmaci del sangue e organi ematopoietici. Interessante anche il dato di genere: le donne consumano più farmaci degli uomini, in particolare nella fascia d’età tra 15 e 64 anni, con una differenza media tra i due sessi dell’8%. L’Aifa ha registrato anche bassi livelli di aderenza (cioè un alto numero di pazienti che non portano a termine le terapie farmacologiche), principalmente per i farmaci ostruttivi delle vie respiratorie, gli antidepressivi e i farmaci per la prevenzione del rischio cardiovascolare, e alti livelli di inappropriatezza (cioè assunzione di farmaci sbagliatirispetto alla diagnosi) soprattutto nell’utilizzo di inibitori di pompa e antibiotici. Per questi ultimi, in particolare, il consumo è aumentato del 3,5%, mentre la spesa si è ridotta del 3,4%, soprattutto grazie all’uso di farmaci equivalenti, che compongono il 41,5% della spesa netta totale.

Sono aumentate anche le segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci: nel 2013 sono stati inseriti nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (Rnf) quasi 41mila casi sospetti, un incremento del 41% rispetto all’anno precedente. Oltre la metà delle segnalazioni perviene da medici ospedalieri, seguiti da farmacisti e specialisti, e la maggior parte sono state registrate in Lombardia e Toscana.

Il rapporto completo è consultabile sul sito dell’Aifa.

Credits immagine: bayat/Flickr
Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

Visualizza i commenti

  • Ciao, ho visto il dato del consumo dei farmaci equivalenti e a parer mio è un po' preoccupante questa percentuale, non vorrei che la gente risparmiasse denaro a scapito della propria salute. Mi sono un po' informata ed ho visto che l'assunzione dei farmaci generici non è così banale. Ho saputo che può accadere che una sostanza che è presente nel farmaco generico non è detto che sia presente nel farmaco brand, perché per legge 2 farmaci non possono essere completamente identici. Ad esempio nel generico può essere presente lo zucchero che può danneggiare la salute di alcuni pazienti (per esempio i diabetici), mentre in quello di marca no. Quindi è bene informarsi molto bene prima di assumere un farmaco generico. Io personalmente acquisto sempre farmaci brand, mi danno più sicurezza.

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