Emergenza colera

Resta allarmante la situazione in Angola per l’epidemia di colera che da circa tre mesi imperversa nel paese africano. Oltre 27.000 persone sono già state contagiate, 1.100 sono morte. Solo nelle ultime 24 ore, Medici senza frontiere ha contato altre 780 individui infettati e 24 deceduti. In pratica, un morto ogni ora. Dopo il primo caso confermato a Luanda, la malattia si è diffusa in gran parte del paese; in questi giorni sono stati identificati nuovi casi in province che non erano ancora state toccate dal contagio: Huila, Bié e Zaire. Un bollettino drammatico quello reso noto dall’organizzazione umanitaria, impegnata sul campo con dieci centri di trattamento, 65 operatori internazionali e 500 operatori nazionali, che hanno giù curato 16.000 persone con l’aiuto di di 320 tonnellate di scorte mediche e logistiche inviate sul posto per contrastare l’emergenza. Tuttavia le misure messe in atto restano gravemente insufficienti. Per questo Msf raccomanda al governo angolano e alle organizzazioni internazionali di soccorso di incrementare gli sforzi per arrestare l’epidemia, particolarmente violenta anche per la bassa resistenza della popolazione. “L’epidemia è fuori controllo da tutti i punti di vista”, ha affermato Luis Encinas, coordinatore di Msf per l’epidemia di colera. “È cruciale che le autorità definiscano e implementino una strategia nazionale per contenere la diffusione, assicurando l’accesso ai centri di cura, garantendo la disponibilità di acqua potabile gratuita e migliorando le misure igieniche. Dovrebbero anche ampliare le campagne per informare gli angolani dell’epidemia, in particolare fuori della capitale”. (da.c.)

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