Emergenze dimenticate

La guerra al terrorismo danneggia le popolazioni più povere. E’ quanto denuncia il World Disasters Report 2003 della Federazione Internazionale della Croce Rossa e delle Red Crescent Societies. Le agenzie di assistenza e di aiuti umanitari, infatti, sono sempre più concentrate sui paesi politicamente strategici, come l’Afghanistan e l’Iraq ma trascurano le emergenze dei paesi più poveri dell’Africa e di altre zone disastrate. Secondo quanto scritto nel rapporto, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha speso circa 1,7 miliardi di euro per l’assistenza e la ricostruzione dell’Iraq nell’aprile del 2003. In contrasto con un milione di euro circa che il World Food Programme delle Nazioni Unite ha speso per combattere la fame di 40 milioni di africani in 22 paesi. “Siamo di fronte a una reale ingiustizia nelle pratiche umanitarie globali dove, invece, si dovrebbe agire su basi imparziali”, spiega Juan Manuel Suarez del Toro, presidente della Federazione, “molte delle guerre e dei disastri del mondo sono diventate delle emergenze dimenticate”. I colpevoli non sono solo i governi nazionali, ma anche le agenzie internazionali. Il 2002 ricorda più disastri di quanti ne siano avvenuti nei dieci anni precedenti, milioni di persone sono rimaste uccise o sono ammalate. E i disastri legati all’acqua continuano ancora a crescere, e da una media annuale di 200 tra il 1993 e il 1997 sono arrivati a una media di 331 tra il 1998 e il 2002. Eppure le agenzie di aiuti umanitari hanno fallito nel tentativo di difendere gli interessi della gente affamata: durante la siccità che ha colpito l’Africa del sud nel 2002, infatti, molti di questi enti hanno taciuto le gravi manipolazioni ai danni delle forniture di cibo e di grano. Il rapporto parla anche della situazione dei migranti: i paesi sviluppati spendono troppo per escludere chi cerca asilo e troppo poco invece per aiutarli. (r.p.)

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