La sonda Near (Near Earth Asteroid Rendezvous) della Nasa sta cominciando a svelare alcuni dei segreti di Eros, uno degli asteroidi di tipo S, corpi ricchi di silicati e metalli, che si trovano nella parte interna della fascia degli asteroidi del Sistema solare. A differenza di corpi più grandi, come la Luna o altri satelliti, dove le tracce d’impatto con corpi provenienti dallo spazio sono state cancellate da fenomeni di erosione e di attività tettonica, gli asteroidi sono rimasti immutati da quando si è formato il Sistema solare. Studiarli da vicino, dunque, è come leggere un antico manoscritto che parli delle nostre origini. Per questo, le informazioni raccolte dagli strumenti a bordo della sonda Near, uno spettrometro nel vicino infrarosso (NIS-Near Infrared Spectrometer) e uno spettrometro X e gamma (XGRP-X-ray/gamma-ray spectrometer), sono importantissime. Studiando i dati inviati il 23 dicembre scorso, per esempio, gli scienziati hanno scoperto che Eros è di qualche chilometro più piccolo di quanto si pensasse: 33 chilometri di lunghezza per 13 di larghezza invece di 35 per 14 chilometri. La sua densità, circa 2,7 grammi per centimetro cubo, è simile a quella media della crosta terrestre e la sua massa è uniforme. E questo farebbe pensare che le sue attuali dimensioni siano dovute all’impatto con un altro corpo celeste, dal quale Eros sarebbe uscito dimezzato. La Near ed Eros si incontreranno di nuovo nel febbraio del 2000, quando la sonda sarà immessa nell’orbita dell’asteroide. (r.l.)
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